Larry Romanoff, February 21, 2021
Tradotto da Elvia Politi per Saker Italia
Il
mondo non-occidentale ha bisogno di alcuni rifiuti ben riusciti ai “valori”
americani, a cominciare da alcune icone americane.
Barbie
e pornografia
Il
primo di questi casi è il dato di fatto che la Barbie della Mattel è morta,
almeno in Cina. “Dopo due anni di vita nel suo palazzo di Shanghai di 4.000
metri quadrati su sei piani, la Barbie della Mattel si sta trasferendo”. La
casa dei sogni ha ufficialmente chiuso e, secondo gli analisti, la ragione è
che la Barbie non ha avuto successo tra i clienti cinesi in questa grande
città. Mattel ha speso moltissimo per aprire questo flagship store che
ora ha chiuso i battenti. Finalmente. Si dice che i Cinesi amino salvare la
faccia ma sentite cosa dice la Mattel: il costosissimo negozio di Barbie di
Shanghai “serviva solo a portare il marchio Barbie in Cina. Ha avuto successo,
quindi è il momento di andare avanti”. Giusto.
Per
chi non lo sa, Barbie non è mai stata pensata per i bambini.
Barbie
era un giocattolo sessuale di nome “Lilli” progettata in Svizzera negli
anni ’50 e popolare soprattutto tra i single pervertiti d’Europa.
In
quel periodo, una donna ebrea di nome Ruth Handler, che, insieme al marito, era
la proprietaria dell’allora piccola azienda di giocattoli Mattel, era in
vacanza in Germania: a quanto pare, si è innamorata di questa bambola, l’ha
portata negli Stati Uniti, e ha cominciato a commercializzarla come un
giocattolo “più maturo” per le bambine “che esplorano la femminilità”.
La
maggior parte delle madri ne fu turbata e inorridita, soprattutto perché il
corpo “maturo” di Barbie era essenzialmente al limite della pornografia ed era
visto come un serio pericolo e potenzialmente dannoso per la psiche delle
ragazze. Quest’idea è ancora molto presente in milioni di madri in tutto il
mondo, che hanno bandito questa bambola dalle loro case.
Ma
la Handler, essendo una commerciante, ha coinvolto degli psichiatri per capire
come cambiare i valori delle madri americane al fine di commercializzare questa
bambola. Il consiglio fu di spiegare alle madri di considerare Barbie come “uno
strumento per insegnare alle loro figlie l’importanza dell’apparenza e della
femminilità”. E l’importanza del sesso promiscuo come stile di vita. Proprio
ciò che serve a una bambina di 3 anni per aiutarla a crescere e diventare una
sana giovane donna, cioè una bambola di plastica con grandi tette e una
macchina sportiva. Ho sempre odiato quella bambola.
Gli
scadenti cristalli Swarovski
Un
altro esercizio di grandissimo successo di cosmetica di un marchio è Swarovski,
un’azienda ebreo-europea che ha iniziato come piccola attività di produzione di
bigiotteria economica. E’ curioso che poi abbiano utilizzato la conoscenza sul
vetro che avevano acquisito per realizzare un’eccellente ottica per binocoli e
telescopi. Negli anni ’70 e ’80, i binocoli Swarovski erano molto noti per la
loro alta qualità. L’ideazione e la commercializzazione della loro bigiotteria
di “cristallo” è uno sviluppo relativamente recente.
Nel
mondo delle vere pietre preziose, con “cristallo” si intende il quarzo
naturale, cioè un minerale comune che naturalmente si forma con strutture
cristalline e che, come molte pietre naturali, produce colori davvero belli.
Nel cristallo naturale, gli atomi sono organizzati in una struttura altamente
ordinata, che dà forma alla struttura cristallina che vediamo nei diamanti,
negli zaffiri e nei fiocchi di neve. La maggior parte degli elementi non ha
alcuna struttura, come la cera fusa, la plastica o il vetro.
I
“cristalli” Swarovski, invece, non sono “cristalli”: non sono naturali, non
sono pietre, non sono perle e non sono di certo pietre preziose. I cosiddetti
cristalli Swarovski sono vetro. Semplice, banale, economico vetro.
Il
vetro normale ha un basso indice di rifrazione, ma ad alcuni vetri viene
aggiunto circa il 32% di piombo, che li rende pesanti e gli conferisce un alto
indice di rifrazione tale da riflettere bene i colori e produrre un
bell’effetto “arcobaleno”. I produttori lo chiamano spesso “cristallo di vetro”
o solo “cristallo”, ma è solamente vetro e viene usato principalmente per
economica bigiotteria e alcuni tipi di oggetti di vetro, laddove il peso
suggerisce qualità e la luce produce un piacevole effetto colorato.
L’irritante
mania che circonda Swarosvki e i suoi leggendari cristalli non è altro che
marketing intelligente, grazie a cui le persone pagano somme ridicole per della
bigiotteria esageratamente costosa e fragile fatta di vetro scadente. Al costo
di molti prodotti Swarovski, si possono facilmente acquistare autentiche pietre
semi-preziose.
La
pubblicità di Swarovski ci dice che il nome dell’azienda è diventato sinonimo
di autentico cristallo. Sì, ed è questo il problema, perché Swarovski ha
pubblicizzato così tanto la sua bigiotteria in vetro come “cristallo” da
portare molte persone a credere che stanno acquistando una sorta di pietra
naturale e autentica.
Il
Nescafé non è caffè
Ultimo
ma non meno importante: le persone di tutto il mondo devono sapere che il
Nescafé non è caffè. Non è niente, è meno di niente.
Il
Nescafé è “caffè istantaneo”, cioè una miscela chimica liofilizzata pensata per
Americani e altri che non hanno gusto.
Questi
prodotti sono quasi sempre fatti con caffè di pessima qualità e di prezzo
bassissimo (e che spesso dentro ha di tutto, dalla cicoria ai piselli secchi)
e, come Starbucks, sono pieni di sostanze chimiche e aromi per mascherare il
loro gusto sgradevole. In un sorprendente tributo al potere del marketing, il
Nescafé in Cina o in Russia costa dieci volte di più rispetto ai supermercati
occidentali.
Per
me è proprio una tragedia personale che qualcuno in Cina possa aver sviluppato
un gusto per questa roba orribile. Durante il Capodanno cinese, ho visto delle
persone che in strada portavano delle confezioni regalo di Nescafé. Faccio
fatica a pensare a un insulto più grande. In Occidente, il caffè istantaneo è
merce economica e non desiderabile che ha più o meno lo stesso livello sociale
di una scatola di fazzoletti o di una bomboletta di insetticida, un qualcosa
che neanche una persona mentalmente disturbata può offrire come regalo. Secondo
i miei amici in Cina e in Russia, o presentate ai vostri amici un vero caffè o
comprategli qualcos’altro.
E,
per la cronaca, Nescafé è un marchio delle Nestlé, cioè le stesse persone che
vi portano l’esageratamente caro gelato Häagen-Dazs e causano la morte di
milioni di bambini in Africa.
*****
Articolo
di Larry Romanoff pubblicato su Pravda.ru l’1
dicembre 2021
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per Saker Italia.
La
redazione di Saker Italia ribadisce il suo impegno nella lotta anti-mainstream
e la sua volontà di animare il dibattito storico e politico. Questa che
leggerete è l’opinione dell’autore; se desiderate rivolgere domande o critiche
purtroppo questo è il posto sbagliato per formularle. L’autore è raggiungibile
sul link dell’originale presente in calce.
L’opinione
dell’autore non è necessariamente la nostra. Tuttavia qualsiasi commento
indecente che non riguardi l’articolo ma l’autore, sarà moderato, come dalle
regole in vigore su questo sito.
Copyright © Larry Romanoff, Moon of Shanghai, Blue Moon of Shanghai, 2021