IL MONDO DELLA GUERRA BIOLOGICA
Capitolo 1 — Introduzione e cautele
IL MONDO DELLA GUERRA BIOLOGICA,
CAPITOLO 2 – IL CONTESTO
By Markus On 11 Ottobre 2023
Personale dell’esercito giapponese del Kwantung operante all’interno dell’Unità 731. Fonte
Larry Romanoff
bluemoonofshanghai.com
La prima parte è qui.
La natura clandestina delle armi biologiche
Il dottor Leonard Horowitz, famoso per aver rivelato i segreti dell’industria farmaceutica, ricorda che un esperto aveva affermato che sarebbe stato in grado di pianificare un attacco biologico “con sottile finezza, in modo da farlo sembrare un’epidemia naturale. Questo avrebbe ritardato la risposta e bloccato il processo decisionale. Anche se si fosse sospettato un attacco di terrorismo biologico, sarebbe stato difficile da dimostrare. È altrettanto difficile da smentire. Riduzione della popolazione nel Terzo Mondo e pulizia etnica non evidenziabile. È possibile rintracciare un carico di armi, ma è quasi impossibile localizzare le origini di un virus che proviene da un insetto“. Suggerirei di notare l’enfasi sulla “riduzione della popolazione nel Terzo Mondo”. [Horowitt] ricorda poi la dichiarazione di una persona di chiara esperienza, secondo cui il metodo ottimale per eliminare le popolazioni prese di mira sarebbe stato quello di utilizzare combinazioni di agenti biologici e chimici (ad esempio, come il micoplasma che aveva causato la Sindrome del Golfo), che “avrebbe reso difficile, se non impossibile, la diagnosi e il trattamento di queste infezioni multiple simultanee“, inoltre sarebbe stato impossibile risalire alla fonte di una guerra biochimica del genere, che sarebbe stata considerata un “atto di Dio“.
Non è che queste rivelazioni siano un segreto e, in effetti, non lo sono state per molto tempo. In un rapporto classificato del 1948 del Comitato per la guerra biologica del Pentagono [1] , il principale punto di forza era che “una pistola o una bomba non lasciano dubbi sul fatto che si sia verificato un attacco deliberato. Ma se… un’epidemia colpisce una città affollata, non c’è modo di sapere se la città è sotto attacco di qualcuno, tanto meno di chi“, aggiungendo che “una parte significativa della popolazione umana all’interno di aree bersaglio selezionate può essere uccisa o resa inabile” anche con quantità molto piccole di un agente patogeno.
In una tesi sulle armi biologiche, Leonard Horowitz e Zygmunt Dembek avevano affermato che i segni evidenti di un agente di guerra biologica geneticamente modificato sono: (1) una malattia causata da un agente non comune (insolito, raro o unico); (2) un’epidemia con una mancanza di spiegazione epidemiologica, cioè senza una chiara idea della fonte; (3) una “manifestazione insolita”, come il fatto che colpisca una razza specifica; (4) una “distribuzione geografica insolita” e (5) “fonti multiple” di infezione. I casi che studieremo in questa serie di articoli mostrano chiaramente tutti e cinque i segni.
Quando si verifica un’epidemia di un agente patogeno insolito senza alcuna prova dell’origine, con una presentazione o una manifestazione insolita, con una distribuzione geografica o stagionale insolita e con più epidemie simultanee che si verificano in luoghi diversi dovute allo stesso organismo, la cosa è altamente sospetta e, in assenza di forti prove del contrario, indica quasi certamente la presenza si agenti patogeni rilasciati deliberatamente dall’uomo. Anche le “ondate” ripetute dello stesso agente patogeno o di un agente simile che colpiscono una popolazione indicano un’origine e una distribuzione di origine antropica. Questa descrizione vi ricorda qualcosa del nostro recente passato?
Le malattie si manifestano in genere prima in una popolazione animale suscettibile, poi si diffondono all’uomo. Se questi due fenomeni sono simultanei o se la malattia umana precede le infezioni animali, allora dovremmo essere sospettosi. In base alla breve descrizione di cui sopra, molti focolai di malattie recenti sembrerebbero potersi qualificare come potenziali agenti di guerra biologica: COVID-19, AIDS, SARS, MERS, influenza aviaria, influenza suina, hantavirus, malattia di Lyme, virus del Nilo occidentale, ebola, poliomielite (Siria), afta epizootica, sindrome del Golfo e ZIKA.
La mitologia della guerra biologica
Prima di addentrarci in un’esposizione della guerra biologica americana (e non solo), liberiamoci di alcune sciocchezze che circondano questo argomento, in particolare le storie dell’innocenza e della superiorità morale americana. I media statunitensi, sempre compiacenti, ci hanno inondato per decenni con quella che chiamiamo “la grande bugia”, del tipo “il bianco è nero”, “noi non torturiamo”. Ci siamo trovati di fronte a troppi atteggiamenti ipocriti, quando la verità è sotto gli occhi di tutti e quando ci sono prove schiaccianti che l’intera narrazione ufficiale è per lo più una grande bugia.
Sebbene la narrazione americana sulla santità dei diritti umani sia ancora molto diffusa nei media, in realtà non è mai esistita e non esiste oggi. Come vedremo, non mancano le prove che l’esercito statunitense è impegnato nell’uso del terrorismo biologico e chimico da almeno 100 anni, sia contro altre nazioni che contro i propri cittadini e il proprio personale militare. È davvero giunto il momento di smettere di fingersi innocenti. Dopo le numerose rivelazioni sulla tortura negli anni ’70 e ’80, l’esercito statunitense ha semplicemente esternalizzato le sue strutture di tortura in altri Paesi, ma non è cambiato nulla. Lo stesso vale per il vasto programma di guerra biochimica dell’esercito statunitense, indiscutibilmente di natura offensiva e di gran lunga il più grande al mondo e che è stato in gran parte esternalizzato in altre nazioni, lontano dagli occhi e dalle menti.
Negli ultimi vent’anni o più siamo stati (e siamo tuttora) inondati da articoli (molti dei quali spazzatura) dei media occidentali sulle scorte di armi chimiche o biologiche in Iraq, Libia e Siria, ma mai una parola sulle scorte statunitensi, migliaia di volte superiori sia per volume che per letalità. Diverse nazioni dell’”asse del male” sono state accusate di aver impiegato parte di questo arsenale in guerre regionali, ma i media occidentali hanno costantemente ignorato l’uso [da parte degli Stati Uniti] di armi chimiche, biologiche e radioattive in Afghanistan, nel Golfo e in Iraq e da Israele contro l’innocente popolazione palestinese. Veniamo ripetutamente informati con toni spaventosi sulla possibilità che la Corea del Nord sviluppi armi biologiche, ma il governo statunitense continua a mentire sul fatto di aver devastato proprio quello stesso Paese con una vasta gamma di agenti patogeni biologici. L’Iran viene regolarmente accusato di possedere tali capacità, ma non viene mai menzionato l’arsenale americano e le sue centinaia di siti di ricerca e produzione in tutto il mondo. È ora di smetterla con queste finzioni.
È probabilmente vero che la maggior parte, se non la quasi totalità, di ciò che l’esercito americano aveva appreso sulla guerra chimica e biologica e sulla sperimentazione umana, proveniva dai giapponesi e non dai tedeschi. Ed è molto probabile che sia stata la scoperta dell’enorme “tesoro” dei dati giapponesi provenienti dall’Unità 731 di Ishii ad Harbin, in Cina, a fornire alle forze armate statunitensi l’impulso a mettere a punto propri programmi di guerra biologica e test segreti di agenti biologici sulla popolazione americana. Era stata anche il motivo per cui, nel 1947, l’allora presidente Truman aveva ritirato dal Senato degli Stati Uniti le proposte di adesione ai Protocolli di Ginevra. Gli americani non avevano intenzione di disfarsi di questo grande tesoro appena dopo averlo appena scoperto.
Il mito delle armi biologiche in mano ai terroristi
Una caratteristica veramente fastidiosa della marea di articoli occidentali su questo argomento è il costante, poco intelligente e fuorviante avvertimento dell’”attrattiva delle armi biologiche per i terroristi”. Suppongo che qualsiasi arma possa essere attraente per un vero terrorista, ma questa affermazione è così lontana dalla realtà che i suoi sostenitori dovrebbero essere internati. Il motivo, naturalmente, è che nessun gruppo di persone, in qualsiasi Paese, avrebbe mai accesso a tali armi e tanto meno saprebbe come gestirle. I terroristi sono raramente rinomati dottori di ricerca con le necessarie autorizzazioni di sicurezza e la possibilità di accedere alle strutture top-secret e ad alto grado di protezione che contengono questi agenti patogeni. E, anche se riuscissero ad entrarvi, le probabilità che qualcuno di loro sappia cosa cercare, cosa prendere e cosa farne sono circa pari a zero. Lo stesso problema si era verificato con l’improvvisa diffusione dell’afta epizootica nel Regno Unito, dove era stato dimostrato che l’agente patogeno aveva avuto origine in un laboratorio del governo britannico e si era poi diffuso in tutto il Paese, costringendo all’abbattimento di milioni di capi di bestiame. Quando le prove dell’origine erano diventate di dominio pubblico, la narrazione ufficiale era stata che alcuni “anarchici” si erano infiltrati nelle strutture protette del laboratorio militare di Porton Down e se ne erano andati con gli agenti patogeni [2]. Che assurdità. Ne parlerò in dettaglio in un capitolo successivo.
Le armi biologiche non hanno nulla a che fare con il terrorismo, ma con gli apparati militari, alla cui testa ci sono Stati Uniti, Israele e Regno Unito. È del Mossad e della CIA che dobbiamo preoccuparci, non di qualche uzbeko scontento e di grandi ambizioni armato con un AK-47.
Sentiamo gli stessi avvertimenti sui dispositivi nucleari in miniatura, come se fossero disponibili al supermercato del quartiere. In realtà, anche nelle forze armate statunitensi sono pochissime le persone che potrebbero avere accesso a tali ordigni, e anche loro sarebbero sorvegliate con l’avvertimento di “guardare, ma non toccare”. Suggerire che i terroristi siano una preoccupazione perchè potrebbero avere accesso ad armi ad alta tecnologia è semplicemente un’idea fascista utilizzata per spaventare la gente e distrarre l’attenzione del pubblico dai veri terroristi, che sono le nazioni guerrafondaie, come gli Stati Uniti e Israele. Nel marzo 2015 il comitato editoriale del NYT aveva pubblicato un articolo intitolato “Keeping Nuclear Weapons From Terrorists” (Tenere le armi nucleari lontane dai terroristi) [3], uno sciocco pezzo allarmistico che sosteneva, senza alcuna prova, che “i gruppi terroristici sono alla ricerca di tecnologia nucleare“, senza ricordare che gli unici gruppi cosiddetti terroristici esistenti oggi sono quelli come Al-Qaeda e l’ISIS, creati proprio dagli Stati Uniti. Inoltre, le nazioni che possiedono la tecnologia nucleare hanno avuto bisogno di decenni per produrre sistemi efficaci e anche i Paesi che oggi cercano una protezione difensiva con le armi atomiche hanno bisogno di decenni di lavoro e di sviluppo. Secondo il NYT, invece, i gruppi terroristici sarebbero in grado di sfruttare questa tecnologia e produrre bombe nucleari nel giro di pochi mesi. Si noti che l’articolo è accreditato al “comitato editoriale” del NYT, il che significa che nessuno ha voluto mettere il proprio nome su un pezzo di giornalismo così fatuo. Sarebbe meglio per tutti se il New York Times smettesse di mentire.
Eppure, in un trattato pubblicato nel 2007 dall’Office of The Surgeon General Department delle forze armate statunitensi [4], il redattore senior aveva scritto: “Gli attacchi terroristici con agenti [biologici] di solito non hanno successo. Anche il programma tecnicamente avanzato dell’Aum Shinrikyo [l’attacco con il sarin nella metropolitana di Tokyo nel 1995] era stato un fallimento, molto probabilmente a causa delle sfide tecniche poste dalla costruzione di un generatore di aerosol efficace o di altri dispositivi di somministrazione. La probabilità che dei dilettanti utilizzino attrezzature fatte in casa per diffondere con successo un’arma biologica di distruzione di massa è remota. I terroristi come arma di scelta fanno ancora affidamento su esplosivi semplici ma efficaci”. Le probabilità di successo con il materiale nucleare sono ancora più remote e il chirurgo generale ha ragione nell’affermare che esistono modi più semplici ed efficaci per terrorizzare le persone. Solo poche nazioni al mondo sono riuscite a manipolare la tecnologia nucleare per produrre effettivamente armi nucleari, e questo con finanziamenti statali illimitati, ma noi dovremmo credere che una manciata di persone non istruite e non qualificate, che non riescono nemmeno a gestire la tecnologia di un rudimentale missile guidato o di un lanciagranate, siano in grado di progettare, costruire e far arrivare sul bersaglio un’arma nucleare miniaturizzata.
Per quanto riguarda la minaccia del bioterrorismo, che alcuni editorialisti e alcuni media continuano a diffondere, qualcuno di loro ha scritto: “Il bioterrorismo non è una minaccia infondata. Nel 2001 erano stati segnalati diversi attacchi all’antrace negli Stati Uniti. Lettere contenenti antrace infettivo erano state deliberatamente inviate agli uffici dei media e al Congresso degli Stati Uniti e avevano causato la morte di cinque persone“. È vero, ma è stato dimostrato che l’antrace di grado militare contenuto in quelle lettere proveniva dai laboratori di armi biologiche dell’esercito americano a Fort Detrick che, per quanto ne so, non ha terroristi afghani tra il personale.
Esaminiamo l’argomento del “terrorismo” da un’altra angolazione. La narrazione pubblica fornita dalle forze armate statunitensi e dalla Casa Bianca è che le vaste e crescenti raccolte di siero di sangue (per ottenere marcatori) e di DNA servirebbero esclusivamente a combattere il terrorismo, in realtà, soprattutto a localizzare e uccidere presunti terroristi. Sarebbe ragionevole chiedersi quanti veri terroristi siano stati identificati ed eliminati con questi metodi. La risposta immediata è “nessuno”. Per quanto ne so, non mi risulta che un solo terrorista sia mai stato identificato o arrestato in questo modo. Ma come è possibile? Le forze armate statunitensi spendono letteralmente miliardi di dollari ogni anno per la raccolta e il mantenimento del programma di raccolta di DNA e siero ematico, di gran lunga più vasto al mondo, finalizzato esclusivamente all’identificazione e all’arresto dei terroristi, eppure non c’è stato neanche un caso in cui abbia avuto successo. Quando Obama mandava i suoi droni ad eliminare intere famiglie in Pakistan e in Afghanistan, le uccisioni venivano fatte in modo indiscriminato. Non venivano fatti test del DNA per identificare un “terrorista”, dipingere un bersaglio sulla sua schiena e inviare un drone a cercarlo. Quando la CIA rapisce qualcuno, lo porta in una base militare e lo tortura, nessuno esegue prima un test del DNA per determinare chi debba o non debba essere rapito. In realtà, il DNA non ha alcun ruolo in queste azioni e non è in alcun modo collegato al terrorismo. Proprio come nel caso della NSA, che registra illegalmente il contenuto di ogni comunicazione di ogni persona sul pianeta, il “terrorismo”, in qualsiasi forma, è solo un pretesto.
Alcuni anni fa, quando gli scienziati americani avevano ricreato il virus dell’influenza spagnola che, nel 1918, aveva ucciso circa 50 milioni di persone, i timori erano stati grandi. Avevano impiegato nove anni per riuscirci e ora grandi quantità di questo virus sono conservate in un laboratorio governativo di massima sicurezza ad Atlanta, in Georgia. Più di recente, gli scienziati hanno creato un super ceppo mutato del virus mortale dell’influenza aviaria H5N1, che, nel 2005, aveva fatto temere una pandemia globale che avrebbe potuto uccidere centinaia di milioni di persone. Loro stessi ammettono di aver prodotto “probabilmente uno dei virus più pericolosi che si possano creare“, direttamente trasmissibile tra gli esseri umani e con un tasso di mortalità di almeno il 50%. Da molti anni gli scienziati raccomandano un sistema obbligatorio di valutazione del rischio per la cosiddetta ricerca “a doppio uso” che potrebbe essere potenzialmente pericolosa, ma il governo degli Stati Uniti attacca costantemente e disperatamente qualsiasi suggerimento su tali misure e si rifiuta di collaborare con le altre nazioni nel monitoraggio di questo tipo di ricerca. Alla fine del 2013, più di 50 tra i più eminenti scienziati di tutto mondo avevano aspramente criticato le argomentazioni utilizzate dal professor Giorgio Palu della Società Europea di Virologia per spiegare e giustificare le ricerche condotte da Ron Fouchier e colleghi dell’Erasmus Medical Centre di Rotterdam [5] [6], che avevano sintetizzato varietà mutanti del virus dell’influenza aviaria H5N1, molto pericolose per l’uomo. Gli scienziati avevano scritto che le affermazioni di Palu e dei ricercatori erano false, piene di “inesattezze” e che le loro ricerche avevano reso il virus completamente trasmissibile tra gli esseri umani, con una chiara duplice funzione civile-militare che avrebbe potuto essere utilizzata in modo improprio. Avevano dichiarato che: “l’unico scopo degli esperimenti in questione era quello di generare virus H5N1 che potessero essere trasmessi tra i mammiferi con la stessa facilità dell’influenza stagionale attraverso l’aereosol respiratorio, cioè tosse e starnuti. Siamo in una situazione in cui le probabilità di una diffusione globale… potrebbero essere catastrofiche“. Questa influenza ingegnerizzata potrebbe uccidere metà della popolazione mondiale, e non per caso. Non sono i terroristi di cui dobbiamo preoccuparci, ma gli psicopatici al potere negli Stati Uniti e nella NATO e i gangster della City di Londra.
Armi biologiche etniche e gene-specifiche
Molti programmi di armi biologiche sembrano quasi bizzarri nella loro teoria e nei loro intenti. Molto spesso in questi programmi la ricerca è infatti fortemente focalizzata su agenti patogeni specifici per la razza. Nel 2000, un influente gruppo di neoconservatori americani aveva dato vita ad una nuova organizzazione denominata “Progetto per il Nuovo Secolo Americano” e redatto un rapporto intitolato “Ricostruire le difese dell’America” [7], che delineava l’ambiziosa politica della destra radicale americana. Il rapporto si definiva un “progetto per mantenere la preminenza globale degli Stati Uniti… e per modellare l’ordine di sicurezza internazionale in linea con i principi e gli interessi americani“. Se volete qualcosa che vi spaventi, la mentalità genocida di questi americani dovrebbe farlo: infatti nel loro “progetto” si legge che: “forme avanzate di guerra biologica in grado di ‘colpire’ genotipi specifici possono trasformare la guerra biologica… in uno strumento politicamente utile“.
Notate le parole: agenti patogeni biologici in grado di colpire genotipi specifici come “strumento politicamente utile“. Non è possibile fraintenderne l’intento. Tra gli autori moralmente depravati di questo rapporto figurano Dick Cheney, Donald Rumsfeld, Paul Wolfowitz, Jeb Bush e Scooter Libby. Gli esperimenti americani di guerra biologica erano stati condotti a Camp Detrick, che era la struttura principale per tali armi, e anche a Porton Down nel Regno Unito, dove la Gran Bretagna aveva fatto confluire esperti di armi biologiche da tutto il mondo. Una parte importante di questi programmi consisteva nello sviluppare malattie geneticamente modificate che avrebbero colpito solo gruppi con caratteristiche simili del DNA, ad esempio neri o cinesi, e pare che siano riusciti a sviluppare un agente biologico anti-nero. Questi programmi erano intesi come strumenti di de-popolamento, armi militari da usare sulle eccedenze povere del mondo.
Già nel 1935, gli Stati Uniti avevano iniziato un massiccio programma di guerra biologica a Fort Detrick, nel Maryland e, nel 1951, l’esercito americano aveva contaminato il Centro di rifornimento navale di Norfolk, in Virginia, con diversi tipi di batteri infettivi scelti perché si pensava che i neri fossero più suscettibili dei bianchi. Così era stato. Nel 1952 l’esercito aveva condotto un esperimento simile all’aeroporto nazionale di Washington DC, rilasciando un agente patogeno che, come si era visto alcuni anni dopo, aveva causato un diffuso avvelenamento del sangue e problemi respiratori, soprattutto tra i neri. Qualche tempo dopo, l’esercito aveva condotto un altro test con agenti patogeni specifici per la razza, questa volta di tipo fungino, esponendo i neri americani ad uno stimolante biologico potenzialmente letale. Nella Military Review del novembre 1970 [8] [9] si affermava che l’esercito statunitense stava “intensificando lo sviluppo di armi etniche” progettate per “colpire ed eliminare selettivamente gruppi etnici specifici utilizzando differenze genetiche e variazioni nel DNA“.
Nel 1980 gli Stati Uniti avevano inviato una nave dalla Florida a Cuba ” per portare alcuni germi a Cuba da usare contro i sovietici“[10] e questa non era stata la prima volta che gli Stati Uniti avevano cercato di usare armi del genere. C’era stato anche il segretissimo (ma poi scoperto e ampiamente pubblicizzato) Progetto Coast in Sudafrica [11] [12] [13] , voluto congiuntamente da americani, britannici ed ebrei khazari della City di Londra, con la grande assistenza di biotecnici israeliani, con il compito di creare un’arma geneticamente modificata che colpisse solo la popolazione nera del Paese e sviluppare un vaccino per bloccare la fertilità nei neri. La copertura mediatica aveva dato la colpa unicamente al “regime di apartheid sudafricano“, ma queste affermazioni sono false. Erano gli ebrei khazari, attraverso il “regime di apartheid” in Sudafrica da loro controllato, i responsabili di questa farsa.
Questa rivelazione aveva portato alla strana morte del microbiologo britannico David Kelly [14] [15] [16] che, sebbene fosse stata dichiarata un suicidio, aveva lasciato molti osservatori convinti che la Commissione del Parlamento britannico istituita per indagare sulla sua morte fosse, in realtà, un disperato tentativo di insabbiamento di fatti che avrebbero coinvolto alti funzionari britannici e americani.
Nel 2004, il quotidiano britannico The Guardian aveva riferito che, secondo l’Associazione Medica Britannica, le armi biologiche progettate per colpire determinati gruppi etnici erano una possibilità reale e anche i trattamenti per malattie specifiche avrebbero potuto essere utilizzati per scopi militari. Più o meno nello stesso periodo, la Croce Rossa Internazionale aveva dichiarato che “la possibilità di colpire un particolare gruppo etnico con un agente biologico probabilmente non è lontana“, aggiungendo che questo “non è il prodotto dell’immaginazione del CICR“, ma il parere di “innumerevoli esperti indipendenti e governativi“. Nel 2012, la rivista The Atlantic aveva pubblicato un articolo intitolato “Hacking the President’s DNA” e, facendo eco a queste opinioni di esperti [17], aveva affermato che “un virus specifico che prenda di mira individui con una specifica sequenza di DNA verrà probabilmente realizzato nel prossimo futuro” e chissà, magari sarà in grado di colpire un singolo individuo (come un leader politico) all’interno di una popolazione. Queste affermazioni corrispondevano al vero, ma arrivavano molto in ritardo rispetto ai tempi, dal momento che la ricerca attiva in questo settore aveva prodotto risultati, magari limitati, fin dagli anni Quaranta o Cinquanta.
Nel 2006, l’Associazione Medica Britannica aveva messo in guardia il mondo sul fatto che la realizzazione di armi genetiche si stava “avvicinando alla realtà” e che molto presto sarebbe stato possibile costruire “bombe genetiche” contenenti antrace o peste che si sarebbero attivate “solo quando la persona infettata fosse appartenuta ad un particolare gruppo“. Nel suo rapporto intitolato Biotechnology, Weapons and Humanity II (Biotecnologia, Armi e Umanità II) [18], si affermava che “i dati genomici presenti nelle banche dati pubbliche hanno rivelato che esistono centinaia, forse migliaia, di sequenze bersaglio per armi specifiche a livello etnico. Sembra che le armi biologiche etniche specifiche possano davvero diventare possibili nel prossimo futuro“. Qualche anno prima, quello stesso gruppo medico aveva scartato l’idea, ma ora sostiene che sono state accumulate così tante conoscenze che le possibilità sono diventate reali. Il gruppo ha inoltre affermato che una tecnica specifica per la razza potrebbe utilizzare l’RNA per bloccare alcuni geni vitali nella popolazione bersaglio, il che potrebbe “creare scompiglio” in una società.
Molti scrittori e scienziati hanno sottolineato che l’interesse delle forze armate statunitensi per le armi biologiche specifiche per la razza non è una vana “teoria della cospirazione”, ma è una ricerca spiegata in dettaglio nei documenti pubblici dello stesso esercito. Infatti, in un articolo apparso sulla rivista Jane’s Military nel giugno del 1997, il Segretario alla Difesa statunitense William Cohen affermava che era prossima la creazione di “alcuni tipi di agenti patogeni che sarebbero stati specifici per ogni etnia, in modo da poter eliminare determinati gruppi etnici. La comunità scientifica è molto vicina ad essere in grado di fabbricare tali armi” [19]. Un rapporto del Sunday Times di Londra affermava che “un’alta fonte dell’intelligence occidentale ha confermato che Israele è uno dei Paesi a cui si riferiva Cohen” [20] [21] [22] . “Visti i dati sulla ricerca e sui test genetici sulla guerra biologica che sono trapelati nei media negli ultimi anni, e supponendo che la parte di gran lunga maggiore non sia stata divulgata, ci sono tutte le ragioni per sospettare, diffidare e temere il futuro sviluppo di questo programma“.
Certamente, ogni anno nei laboratori vengono creati virus sempre più letali, molti dei quali, se non la maggior parte, con l’incoraggiamento e i finanziamenti del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Alcuni di questi, con un sistema di trasmissione efficace, potrebbero facilmente sterminare il 50% della popolazione di una nazione in pochi mesi o anche meno.
Nel giugno 2008 il Guardian britannico aveva pubblicato un rapporto [23] in cui si affermava che, solo in Gran Bretagna, più di 250.000 scienziati stavano lavorando con agenti patogeni pericolosi, che almeno dieci laboratori erano attrezzati per trattare gli agenti più pericolosi e letali e che altri 600 laboratori lavoravano su microrganismi con un livello secondario di letalità. Il quotidiano era preoccupato degli incidenti che avrebbero potuto rilasciare questi agenti patogeni nel pubblico, ma la possibilità questo tipo di incidenti [capiti nel Regno Unito] non è neanche la preoccupazione principale. Gli Stati Uniti sono molto peggio del Regno Unito da questo punto di vista, soprattutto perché i militari sono alla ricerca attiva di agenti patogeni biologici con capacità di distruzione di massa e dispongono di finanziamenti praticamente illimitati.
Nel 2012 era stato rivelato che il professore giapponese Yoshihiro Kawaoka dell’Università del Wisconsin a Madison, negli Stati Uniti, aveva creato una varietà dell’influenza aviaria H5N1 che poteva facilmente diffondersi tra la popolazione umana, un’arma biologica perfetta e letale [24] [25]. Questa varietà creata in laboratorio potrebbe scatenare quasi istantaneamente una pandemia nazionale o mondiale particolarmente letale poiché circa il 50% di coloro che contraggono il virus muore entro pochi giorni. A quanto pare, Kawaoka avrebbe creato un ceppo influenzale ibrido fondendo il virus dell’influenza aviaria H5N1 con quello dell’influenza suina che aveva causato una pandemia nel 2009, selezionando mutazioni che permetterebbero al virus di diffondersi con facilità tra gli esseri umani. Kawaoka ha difeso il suo lavoro affermando in modo sciocco che era “importante per la preparazione alle pandemie“, ma la creazione di una malattia artificiale mortale non è affatto necessaria per aiutarci a difenderci da malattie che si manifestano naturalmente e sono molto meno letali.
Diversi anni fa, i ricercatori avevano creato un virus ibrido estremamente letale che combinava l’HIV umano e quello delle scimmie e che conteneva tutti i geni dell’interleuchina umana, che sopprimono naturalmente le risposte immunitarie contro i virus. I ricercatori australiani lavorando sui topi avevano creato un virus basato su alimenti geneticamente modificati che aveva ucciso il 100% delle sue vittime semplicemente inserendovi il gene dell’interleuchina, che aveva soppresso tutte le risposte immunitarie al virus [26]. Per aumentare ulteriormente la letalità, avevano inserito nel seme geneticamente modificato altre proteine che avevano ucciso più della metà dei topi che erano stati vaccinati contro questo particolare virus. Ciò significa che oggi gli scienziati non solo possono creare un virus in grado di sterminare un’intera popolazione, ma possono inserirvi altre sostanze in grado di inattivare persino le vaccinazioni precedenti. Questo processo è interamente militare: in qualsiasi attacco contro un nemico, il primo obiettivo militare è la “soppressione delle difese”. In altre parole, prima distruggiamo la capacità del nemico di difendersi, poi attacchiamo quando è indifeso. Ed è proprio questa la filosofia contenuta in questi nuovi virus da laboratorio. Non sono stati creati per la ricerca civile; la loro funzione è interamente militare, o magari per soddisfare i sogni di controllo della popolazione di entità come l’OMS, la Fondazione Rockefeller e, naturalmente, dei nostri amici banchieri, gli ebrei Khazari della City di Londra.
Gli stessi ricercatori ammettono che le loro creazioni sono potenzialmente letali per l’umanità, ma il motivo principale per cui mi soffermo su questo argomento è il collegamento di questa ricerca sugli agenti patogeni con le sementi e le piante geneticamente modificate (GM) [27]. Il governo e l’esercito degli Stati Uniti, Big Pharma, i media statunitensi e altri apologeti hanno elogiato la possibilità delle piante GM di “produrre” farmaci naturali o sintetici. Ad esempio, i semi geneticamente modificati potrebbero contenere gli elementi costitutivi dell’acido acetilsalicilico e l’aspirina potrebbe essere estratta dalle piante in modo economico e conveniente. Questo potrebbe accadere e questa è la buona notizia. La cattiva notizia è che qualsiasi cosa può essere inserita nelle sementi GM, motivo per cui è stato il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti a finanziarne la ricerca e la creazione. In questo contesto, le interleuchine di cui sopra sono già state prodotte in piante geneticamente modificate e negli Stati Uniti sono state condotte prove sul campo.
I pericoli sono ovviamente evidenti. Quasi tutti gli agenti patogeni, come l’HIV, l’H5N1 e altri, possono essere inseriti in molti tipi di sementi geneticamente modificate, con la possibilità di sterminare una popolazione nemica senza neanche dover iniziare una guerra vera e propria. Una di queste nuove possibilità è l’inserimento di interleuchine nelle sementi geneticamente modificate, in pratica la “soppressione delle difese” di cui ho appena scritto – eliminando la capacità del nemico di contrastare una pandemia, anche se la nazione attaccata dovesse disporre di un vaccino efficace contro la malattia. Ma, anche prima che ciò accada, le colture GM hanno la cattiva abitudine di diffondere il loro DNA attraverso l’azione di insetti e uccelli, ed è particolarmente spaventoso che questa ricerca, le prove sul campo e i risultati ottenuti dalle aziende GM, come la Monsanto, siano completamente segreti e che nessuna informazione venga mai rilasciata al pubblico. Ci sono molte ragioni per temere che le colture GM stiano producendo non solo farmaci, ma anche agenti patogeni virulenti a scopo militare e politico.
Sembra che gli Stati Uniti in questi sforzi si siano avvalsi dell’entusiastica collaborazione dei britannici; la CIA ha lavorato per decenni a stretto contatto con gli scienziati pazzi della Frankenstein Institution del Regno Unito, altrimenti nota come Porton Down. E i britannici, proprio come gli americani, spesso organizzavano la morte “accidentale” di qualsiasi membro del personale che sviluppasse una coscienza o minacciasse di parlare con i giornalisti. Secondo i resoconti dei media, nel laboratorio di Porton Down era nato un progetto top-secret creato e condotto principalmente da ebrei per il regime di apartheid del Sudafrica, noto con il nome in codice di Progetto Coast, di un’arma geneticamente modificata per eliminare una parte della popolazione nera del Paese e sviluppare un vaccino per bloccare la fertilità dei sopravvissuti, in modo che il Sudafrica da nero diventasse bianco. Uno scienziato attivo in questo progetto era il microbiologo britannico David Kelly, la cui morte, avvenuta in circostanze assai strane, era stata dichiarata – come quasi tutte le altre – un suicidio. Tuttavia, molti osservatori erano rimasti convinti che Kelly fosse stato ucciso in una mossa disperata per evitare un enorme scandalo che avrebbe coinvolto alti funzionari britannici e americani colpevoli di aver progettato un piano selvaggio e razzista per l’eliminazione di esseri umani indesiderati.
James Corbett aveva scritto quanto segue in un articolo su The Corbett Report del 1° maggio 2009 [27]:
“Sebbene la portata della ricerca americana sulle armi biologiche rimanga riservata, è di dominio pubblico il fatto che l’esercito americano stava già sperimentando armi biologiche specifiche per la razza almeno dal 1970, una tecnologia che il governo sudafricano dell’Apartheid già possedeva e che Israele aveva sviluppato nello scorso decennio. Non ci vuole molta immaginazione per capire perché questi due governi fossero interessati a questa tecnologia, ma potrebbe essere sorprendente apprendere che il governo americano non solo ha sviluppato armi biologiche specifiche per la razza, ma che importanti funzionari governativi hanno sostenuto il loro uso come un modo per promuovere la politica estera americana”.
Vorrei ricordarvi le parole del nostro dinamico e depravato duo, i Batman e Robin delle armi biologiche genetiche, Rumsfeld e Cheney, che, nella loro dissertazione del PNAC, avevano scritto che “forme avanzate di guerra biologica in grado di ‘colpire’ specifici genotipi possono trasformare la guerra biologica… in uno strumento politicamente utile“. Di quali altre prove avete bisogno?
Armi biologiche mirate alla Cina
È preoccupante che in molti Paesi ci siano state continue affermazioni da parte di fonti scientifiche secondo cui gli Stati Uniti avrebbero raccolto geni cinesi allo scopo di realizzare un’arma biologica gene-specifica. Come vedremo, i sospetti al riguardo sono giustificati e sono stati confermati da prove inconfutabili sul fatto che diverse malattie comparse di recente in Cina sono quasi certamente di origine artificiale; un ufficiale dell’aeronautica militare cinese ha dichiarato apertamente che diverse malattie, tra cui l’epidemia di influenza H7N9, sono state progettate dagli Stati Uniti come bio-arma gene-specifica. Date le numerose prove, è difficile respingere a priori queste affermazioni e, di certo, non mancano le prove degli sforzi americani su larga scala per raccogliere il DNA cinese. Vi rimando agli “studi” ben documentati delle Università Tufts e Harvard, eseguiti illegalmente in Cina [29] [30].
L’articolo della British Medical Association citato in precedenza ha rivelato che i laboratori criminali dell’FBI negli Stati Uniti, mentre svolgevano un lavoro di routine, “si erano imbattuti in marcatori genetici specifici per neri, bianchi, ispanici e nativi americani [e che] gli stessi marcatori erano stati scoperti nei palestinesi, rendendo così possibile distinguerli dagli israeliani“. In un articolo sul virus dell’influenza aviaria dell’agosto 2013, Susanne Posel [31] aveva scritto che ricercatori britannici e cinesi avevano scoperto una variante genetica comune ai cinesi che li rende più suscettibili all’influenza suina; pare che circa il 25% dei cinesi abbia questa variante genetica, comune anche a giapponesi e coreani[32] [33].
Nel 2012, il PLA Daily, China National Defense, aveva pubblicato un articolo in cui esprimeva il forte sospetto che le università e i ricercatori scientifici americani stessero raccogliendo i geni dell’etnia cinese allo scopo di sviluppare armi biologiche specifiche per l’etnia, rivelando alcune prove di un progetto militare Top-Secret in Cina a cui aveva partecipato un gran numero di ONG non militari americane e di altre organizzazioni sempre americane, in gran parte con il pretesto di “assistere” nella ricerca medica o di aiutare a controllare l’AIDS. Il timore, ovviamente, era che l’esercito statunitense, che non ha mai nascosto il suo desiderio di avere armi di questo tipo, sperasse di sviluppare agenti patogeni e sementi geneticamente modificate in grado di mutare la struttura genetica di alcuni gruppi razziali, tra cui, sicuramente, i cinesi. Il rapporto afferma che gli Stati Uniti avevano già sviluppato armi genetiche dirette alle razze africane e mediorientali, utilizzando virus impiantati nel lievito per la vinificazione, che avrebbero infettato popolazioni specifiche.
Naturalmente, i neoconservatori ebrei del New York Times sono riusciti a capovolgere la situazione di 180 gradi, raccontando che era la Cina che stava raccogliendo DNA “con mezzi sia legali che illegali” per produrre armi biologiche [34] [35] . Non solo, ma la Cina avrebbe effettuato “test” sulle proprie forze armate, non solo per le armi biologiche, ma anche per creare “super soldati biologicamente potenziati” [36]. I redattori e gli editorialisti del New York Times dovrebbero davvero smettere di mentire.
Armi biologiche personalizzate
Le armi biologiche personali sono state sicuramente nei desideri e nelle speranze del Dipartimento di Stato e dell’esercito degli Stati Uniti per un bel po’ di tempo, ma sembra che tutto il lavoro sul genoma umano e la raccolta del DNA possano un giorno dare i loro frutti. Nel novembre 2012, The Atlantic aveva pubblicato un articolo intitolato “Hacking the President’s DNA“[37] che iniziava così: “Il governo degli Stati Uniti sta raccogliendo di nascosto il DNA dei leader mondiali e… queste impronte genetiche potrebbero fornire informazioni compromettenti. In un futuro non troppo lontano, potrebbero fornire anche qualcosa di più: la base per la creazione di armi biologiche personalizzate in grado di eliminare un presidente senza lasciare traccia“. L’articolo faceva notare che stavano diventando disponibili terapie genetiche personalizzate che “prendono di mira le cellule che differiscono per una sola – rara – variazione genetica rispetto alle cellule o agli individui circostanti; la conclusione ovvia è che le bio-armi personalizzate potrebbero prendere di mira lo stesso tipo di cellule“.
Se non ricordo male, all’inizio e alla metà degli anni Novanta i media avevano parlato di funzionari del Wright Research Laboratory dell’Aeronautica statunitense, che ha un budget di ricerca di miliardi di dollari, che parlavano di “integrazione dei sistemi umani”. Il termine poteva probabilmente significare qualsiasi cosa, ma queste persone stavano seriamente discutendo di ciò che credo chiamassero “bombe a feromoni su base chimica“, prodotti che avrebbero contenuto sostanze chimiche in grado di influenzare in modo decisivo il comportamento di un individuo, innescando comportamenti di allarme, paranoia, aggressività o atteggiamenti sessuali palesi e quindi, a tutti gli effetti, ponendo un particolare individuo sotto il controllo, almeno temporaneo, di un burattinaio.
Se foste tentati di pensare che si tratta di un’altra sciocca teoria della cospirazione, non dimentichiamo troppo in fretta il contributo di Hillary Clinton proprio a questo tipo di ricerca. Nel 2009 i media di tutto il mondo avevano avuto un breve spasmo di eccitazione quando Wikipedia aveva fatto trapelare un documento di 29 pagine del Dipartimento di Stato americano di Hillary Clinton, intitolato “National Human Intelligence Collection Directive” (Direttiva nazionale per la raccolta di informazioni umane), inviato alle ambasciate e ai consolati statunitensi in tutto il mondo, al personale americano dell’ONU, nonché agli agenti dell’NSA travestiti da diplomatici che stazionano permanentemente all’ONU. A queste persone era stato ordinato di raccogliere una serie di informazioni su tutti i leader stranieri e sul personale diplomatico di quasi tutti i Paesi, elenco che comprendeva anche campioni di DNA[38] [39].
Nel turbinio dell’indignazione pubblica, il governo statunitense aveva risposto con sorprendenti bugie del tipo “il nero è bianco”. L’addetto stampa della Casa Bianca Robert Gibbs aveva detto con disinvoltura (e tanta stupidità) al mondo che “i diplomatici statunitensi non fanno spionaggio“, dopo che tutti avevano appena letto le 29 pagine di istruzioni del Dipartimento di Stato che ordinavano ai diplomatici statunitensi di fare spionaggio. Il Presidente Obama non era stato da meno, proclamando l’insulsa e stupida bugia che né lui, né la NSA, né il Dipartimento della Difesa avevano “interesse a fare qualcosa di diverso dall’assicurarsi di poter prevenire un attacco terroristico“. Al momento non si era capito, e Obama si è sempre rifiutato di affrontare la questione, in che modo la raccolta del DNA di Vladimir Putin o delle impronte digitali di Angela Merkel o del DNA dei leader e dei diplomatici di tutto il mondo possa prevenire il terrorismo.
Questo programma di raccolta del DNA si è concentrato su quasi ogni parte del mondo e, con un’inquietante attenzione per la Palestina, sul materiale genetico delle autorità palestinesi a Gaza, in Cisgiordania e altrove, materiale che sarebbe di interesse e di utilità solo per Israele. Il Dipartimento di Stato si è sempre rifiutato di rispondere alle domande sullo scopo e sui possibili usi di queste informazioni, e il britannico Guardian ha osservato che “è difficile capire come i diplomatici possano giustificare la raccolta di campioni di DNA“.
Fine della seconda parte
Larry Romanoff
*
Riferimenti:
[1] 1948 report by the Pentagon Committees on Biological Warfare, 1941-1948
https://web.archive.org/web/20130121162727/http://www7.nationalacademies.org/archives/cbw.html
https://www.bluemoonofshanghai.com/politics/4899/
[3] Keeping Nuclear Weapons From Terrorists
[4] Medical Aspects of Biological Warfare
https://ia601007.us.archive.org/21/items/BioBook4/Bio%20Book%204.pdf
[5] Controversial experiments that could make bird flu more risky poised to resume
https://www.science.org/content/article/exclusive-controversial-experiments-make-bird-flu-more-risky-poised-resume
[6] Scientist explains why he created killer virus
https://www.nbcnews.com/video/scientist-explains-why-he-created-killer-virus-44566595723
[7] Rebuilding Americas Defenses
https://ia803100.us.archive.org/32/items/RebuildingAmericasDefenses/RebuildingAmericasDefenses.pdf
[8] Military Review, November 1970
https://cgsc.contentdm.oclc.org/digital/collection/p124201coll1/id/590
[9] Ethnic Weapons
https://www.armyupress.army.mil/Special-Topics/Future-Warfare-Writing-Program/Non-Fiction/Ethnic-Weapons/
[10] Cuba, 1959 to 1980s: The unforgivable revolution
https://williamblum.org/chapters/killing-hope/cuba
[11] Project Coast
https://en.wikipedia.org/wiki/Project_Coast
[12] Project Coast: Apartheid’s Chemical and Biological Warfare Programme
[13] The horrors of the apartheid state’s chemical and biological warfare programme must not be forgotten.
https://issafrica.org/iss-today/why-project-coast-still-matters
[14] ‘KILLING KELLY’ A documentary by George Galloway
[15] Dr David Kelly: Controversial death examined
https://www.bbc.com/news/uk-13716127
[16] Dr David Kelly: 10 years on, death of scientist remains unresolved for some
https://www.theguardian.com/politics/2013/jul/16/david-kelly-death-10-years-on
[17] Hacking the President’s DNA
https://www.theatlantic.com/magazine/archive/2012/11/hacking-the-presidents-dna/309147/
[18] British Medical Association- Biotechnology, Weapons and Humanity II
https://www.reteccp.org/primepage/2020/virus20/weaponsnhumanity.pdf
[19] Israel planning ‘ethnic’ bomb as Saddam caves in
https://homepages.uc.edu/~chengy/times.html
[20] Israel is Developing ‘Ethnic Bomb’ for Growing Biological Weapons Arsenal
https://codoh.com/library/document/israel-is-developing-ethnic-bomb-for-growing/en/
[21] Israel’s diabolical genetic weapons target Arabs
https://crescent.icit-digital.org/articles/israel-s-diabolical-genetic-weapons-target-arabs
[22] Israel’s Ethnic Weapon?
https://www.wired.com/1998/11/israels-ethnic-weapon/
[23] Porton Down’s deadly anthrax labs too old for safety, say MPs
https://www.theguardian.com/science/2008/jun/25/medicalresearch.footandmouth
[24] Mutant flu paper is finally published, reveals pandemic potential of wild viruses
https://www.nationalgeographic.com/science/article/mutant-flu-kawaoka-paper
[25] Controversial experiments that could make bird flu more risky poised to resume
https://www.science.org/content/article/exclusive-controversial-experiments-make-bird-flu-more-risky-poised-resume
[26] Genetic Engineering Super-viruses
https://www.i-sis.org.uk/isisnews/i-sisnews9-10.php
[27] Genetically Modified Seeds: Conceived as a Weapon
[28] The Corbett Report – Episode 111 – A Brief History of Biowarfare
https://archive.org/details/TheCorbettReport-Episode111-ABriefHistoryOfBiowarfare
[29] Harvard University’s Fraudulent Chinese DNA Exploitation
[30] Tufts University’s Fraudulent China Golden Rice “Experiment”
[31] Study: Chinese Genetics Cause Them to Become Susceptible to Swine Flu
[32] Genetic variant linked to swine flu
https://www.bostonglobe.com/news/science/2013/01/30/genetics-may-explain-severe-flu-chinese-people/aEFGtc4hzp55JEULEORAgK/story.html
[33] Scientists Identify Gene Variant Linked To Swine Flu In Han Chinese
https://www.asianscientist.com/2013/02/health/gene-variant-linked-to-severe-flu-han-chinese-022013/
[34] U.S. Warns of Efforts by China to Collect Genetic Data
[35] US may be collecting Chinese genes for bioweapons: Military report
https://www.sott.net/article/396115-US-may-be-collecting-Chinese-genes-for-bioweapons-Military-report
[36] China has done human testing to create biologically enhanced super soldiers, says top U.S. official
https://www.nbcnews.com/politics/national-security/china-has-done-human-testing-create-biologically-enhanced-super-soldiers-n1249914
[37] Hacking the President’s DNA
https://www.theatlantic.com/magazine/archive/2012/11/hacking-the-presidents-dna/309147/
[38] US diplomats spied on UN leadership
https://www.theguardian.com/world/2010/nov/28/us-embassy-cables-spying-un
[39] U.S. Expands Role of Diplomats in Spying
https://www.nytimes.com/2010/11/29/world/29spy.html
Fonte: bluemoonofshanghai.com
Link: https://www.bluemoonofshanghai.com/politics/12634/
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
Copyrights © Larry Romanoff, Moon of Shanghai, Blue Moon of Shanghai, 2023