FALSE FLAG E TEORIE DEL COMPLOTTO – CAPITOLO 3, VOLO KAL 007 E VOLO TWA 800
CRIMINALITÀ DI STATO OPINION ESERVIZI SEGRETI
By Markus On 12 Novembre 2023
Seymour Hersh, giornalista, I sovietici pensavano di abbattere un aereo spia, secondo un rapporto (25 agosto 1986). Fonte
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Volo Korean Air Lines 007
Il KAL 007 era un volo di linea della Korean Air Lines in rotta da New York a Seoul, in Corea, via Anchorage, in Alaska, quando il 1° settembre 1983 aveva invaso uno spazio aereo sovietico vietato ed era stato abbattuto da un aereo sovietico a ovest dell’isola di Sakhalin, nel Mar del Giappone. Tutti i 269 passeggeri e i membri dell’equipaggio avevano perso la vita, compreso un membro del Congresso degli Stati Uniti. Forse. Ecco due resoconti sull’evento, uno è la “storia dell’anniversario” della CNN [1], l’altro è una dichiarazione di Wikipedia sulle “teorie alternative” [2].
Circa 10 minuti dopo il decollo dall’Alaska, il KAL 007 aveva iniziato a deviare dalla rotta assegnata dirigendosi verso l’isola russa di Sakhalin, sede di un’installazione militare sovietica top-secret. I funzionari americani avevano sostenuto che l’aereo aveva subito un guasto ai sistemi di navigazione, al transponder, al pilota automatico e agli apparati di comunicazione. In breve, i piloti non sapevano dove si trovassero realmente o che fossero fuori rotta, e non erano in grado di ricevere comunicazioni o avvisi sul fatto che stavano entrando nello spazio aereo sovietico vietato al volo. I sovietici avevano fatto partire alcuni aerei per intercettare il volo 007 e identificare l’intruso. I russi avevano più volte cercato di stabilire un contatto radio, sparando anche colpi di avvertimento, tutti questi tentativi erano stati apparentemente ignorati. Un velivolo russo si era avvicinato al volo 007 e aveva “battuto le ali”, l’ordine di atterrare universalmente riconosciuto, ma anche questo invito era stato ignorato. Infine, agli aerei russi era stato dato il permesso di abbattere l’intruso.
Un RC-135 Rivet Joint da ricognizione, il Boeing 707 convertito dall’USAF che assomiglia molto al Boeing 747 del volo KA 007. Fonte
Da questo punto in poi, la storia diventa molto confusa. Alla fine, l’unica conclusione pratica che si adatta ai fatti è che gli Stati Uniti avevano deliberatamente inviato un aereo passeggeri a sorvolare e spiare una base militare russa top-secret, facendo erroneamente conto che i russi non avrebbero avuto il coraggio di sparare su quello che sembrava essere un aereo civile americano. A causa delle incongruenze, delle inesattezze, delle evidenti falsità, delle conclusioni contraddette da dati concreti e del semplice fatto che la storia non ha il sapore della verità, la saga del volo 007 è stata oggetto di continue controversie e ha generato una serie di quelle che le autorità chiamano in modo dispregiativo “teorie del complotto”. Molte di queste controversie si basano sulla soppressione di prove reali, come i registratori di volo, su dettagli inspiegabili, come il ruolo di un aereo di sorveglianza RC-135 dell’USAF che si trovava nelle vicinanze nello stesso momento, e sull’enorme quantità di propaganda politica diffusa all’epoca.
Per prima cosa, la versione ufficiale (statunitense) degli eventi afferma che l’aereo “aveva un rapporto insolitamente alto tra equipaggio e passeggeri”, poiché a bordo, fra i passeggeri, vi era un equipaggio extra che si stava trasferendo in Corea. Questa affermazione si era poi dimostrata falsa. Erano state rese note le prove – poi rapidamente soppresse – che, quando il volo 007 era atterrato ad Anchorage i piloti e gli ingegneri di volo civili erano stati sostituiti da un equipaggio militare. L’indagine pubblica si era poi concentrata sul fatto che il volo 007 avesse deviato dalla rotta prevista verso un’area militare riservata e si rifiutasse di comunicare. Basta anche una scarsa conoscenza dell’aviazione commerciale per capire che qui qualcosa non quadra, e non stiamo parlando di guasti all’elettronica di bordo. Gli aerei di linea hanno ridondanze multiple per tutti i sistemi critici, doppi e tripli backup per la maggior parte degli apparati di bordo, compresa l’alimentazione. Non è possibile che l’aereo fosse totalmente all’oscuro della sua posizione, indipendentemente dal fatto che il pilota automatico malfunzionasse, come sostenuto. Se non altro, tutti gli aerei sono dotati una semplice bussola magnetica, che da sola sarebbe sufficiente a informare l’equipaggio di un cambio di rotta. Ma, secondo la narrazione ufficiale, “il semplice errore dell’equipaggio, unito alla continua disattenzione, sembra aver messo il Boeing in rotta di collisione con il disastro”. L’affermazione ufficiale è chiaramente falsa. Un aereo passeggeri di grandi dimensioni subisce molteplici, gravi avarie a tutti i sistemi di navigazione e comunicazione, ma l’equipaggio avrebbe dato prova di “continua disattenzione”. In altre parole, in una situazione così critica, in cui si era in pericolo di vita, un equipaggio di professionisti esperti non avrebbe prestato alcuna attenzione a dove si trovava o a dove era diretto.
Il KAL 007 era ben lontano dalla sua rotta (linea rossa); avrebbe dovuto invece seguire la linea rossa tratteggiata. Fonte
Era praticamente impossibile che un aereo di linea civile passasse accidentalmente inosservato in una delle aree militari più sensibili e costantemente monitorate del mondo durante la Guerra Fredda. Esistevano potenti radar terrestri e marittimi a lungo raggio sia in Alaska che in Russia che avrebbero tracciato il KAL 007 mentre attraversava la zona di volo proibita dal NORAD e si avvicinava al territorio sovietico. Inoltre, nell’area era presente almeno un aereo da ricognizione statunitense RC-135 in missione di spionaggio, che sarebbe stato pienamente consapevole della posizione del volo KAL 007 e avrebbe potuto avvertirlo del pericolo, o almeno informare i propri controllori militari o civili. Probabilmente era abbastanza vicino al KAL 007 da essere in contatto visivo e avrebbe certamente monitorato le comunicazioni terrestri sovietiche. Un altro fatto curioso è che il volo 007 non aveva subito un’interruzione delle comunicazioni come sostenuto, perché era in comunicazione quasi costante con il suo “aereo gemello”, il volo 015, e stava usando quest’ultimo per ritrasmettere le sue comunicazioni ai controllori di volo di Tokyo.
Ma, ancora di più, i piloti di un aereo commerciale con centinaia di passeggeri a bordo in volo sopra un lungo tratto di oceano, incerti sulla propria posizione e impossibilitati a comunicare, si sarebbero concentrati su una cosa sola: trovare un posto sicuro dove atterrare. In queste condizioni, la rotta dell’aereo avrebbe assunto un’importanza preponderante, ma, secondo la narrazione statunitense, l’intero equipaggio, dopo un’avaria di tutto tranne che dei motori e dei servizi igienici, non si era preoccupato della propria posizione e aveva continuato allegramente a dirigersi direttamente verso l’unica grande sezione di spazio aereo proibito e difeso “con forza letale” dell’intera regione. La narrazione fornisce anche una grande quantità di particolari tecnici che tentano di spiegare come l’aereo potesse essere fuori rotta, ma con gli strumenti che inviavano informazioni false ma rassicuranti all’equipaggio.
Per chiunque abbia anche solo un po’ di conoscenza dell’aviazione, queste spiegazioni sono insensate, così come le affermazioni degli Stati Uniti secondo cui il volo era “solo un po’ troppo fuori rotta” per ricevere le comunicazioni radio. Un’altra assurdità sostenuta dagli Stati Uniti è che il primo ufficiale sapeva che stavano volando lontano dalla rotta prevista, ma era rimasto in silenzio perché la cultura della compagnia aerea scoraggiava la messa in discussione della condotta del capitano. Giusto. Quindi, il primo ufficiale si rende conto che l’aereo sta volando direttamente in una zona militare proibita, dove si verrà probabilmente colpiti da un missile, ma la sua “cultura” richiede che, piuttosto che informare il capitano, rimanga in silenzio e si suicidi, facendo morire anche tutti i 300 passeggeri e il suo capitano. Ma, in ogni caso, quando l’aereo russo si era accostato e aveva battuto le ali, il volo 007 avrebbe potuto seguirlo fino ad un aeroporto sicuro, l’unica azione sensata quando si sa di volare senza poter navigare o comunicare.
In realtà, erano molte le stazioni radar che avrebbero monitorato il volo KAL 007 e le loro registrazioni avrebbero dovuto essere tutte archiviate. Tuttavia, secondo gli Stati Uniti, “questi nastri non sono disponibili al pubblico per motivi di sicurezza nazionale”. L’installazione radar militare statunitense di King Salmon, in Alaska, avrebbe potuto fornire registrazioni conclusive, ma il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti aveva spiegato che i nastri di questa struttura erano purtroppo andati distrutti. In un primo momento si era detto che erano stati distrutti 15 ore dopo l’evento, ma poi l’avvocato del Dipartimento di Giustizia Jan Van Flatern aveva dichiarato di essersi “espresso male” e che i nastri erano stati realmente distrutti poche ore dopo. Ma, dato che la tragica sorte del volo 007 era già nota, perché qualcuno avrebbe dovuto permettere la distruzione dei dati? Ovviamente, non l’avrebbero fatto. Un altro fattore è che gli aerei statunitensi avevano già più volte sorvolato lo stesso spazio aereo sovietico, violando l’integrità territoriale russa per testare la rapidità delle risposte della Russia. Era un gioco che gli Stati Uniti facevano di continuo su quasi tutti i confini russi, e soprattutto in prossimità di basi militari segrete, come quella sull’isola di Sakhalin. Quando i russi avevano individuato per la prima volta il volo 007, non avevano nessun motivo per credere che si trattasse dell’ennesima intrusione militare statunitense nel loro spazio aereo. In realtà, gli americani avevano sfidato la sorte una volta di troppo. Iin ogni caso, l’uso di aerei civili per scopi militari non è affatto insolito.
Un’altra incongruenza è che dopo che il caccia sovietico aveva sparato i suoi colpi di avvertimento, i piloti del volo 007 avevano contattato via radio [i controllori di volo a] Tokyo e chiesto l’autorizzazione per salire ad un livello di volo superiore, una mossa che, secondo quanto ci è stato detto, aveva lo scopo di risparmiare carburante. Ma questa trasmissione sarebbe stata effettuata da un aereo che aveva perso tutti i suoi sistemi di comunicazione, quindi come poteva comunicare con Tokyo? È impossibile che, al momento di concedere il permesso per il cambio di quota, il controllo aereo di Tokyo non abbia anche informato il volo 007 che era ben lontano dalla rotta prevista e che in quel momento stava sorvolando uno spazio aereo sovietico proibito al volo. Inoltre, dato che le radio dell’aereo sembravano improvvisamente in buone condizioni, è sorprendente che i piloti del volo 007 non abbiano risposto alla stazione di terra russa o alle trasmissioni degli aerei militari russi, che li informavano che stavano violando lo spazio aereo sovietico.
Ancora più curiosa è l’operazione di recupero dei rottami e dei corpi. È interessante notare che l’aereo non era stato distrutto dai missili sovietici, almeno non inizialmente. Grazie ai numerosi sistemi di back-up, il volo 007 aveva continuato la sua rotta per altri 45 minuti prima di schiantarsi definitivamente in acque relativamente basse vicino all’isola di Moneron. Durante le operazioni di recupero, non era stato trovato quasi nessun corpo tra i rottami, ma ciò che era stato trovato era ancora più sorprendente. Erano stati recuperati abiti, con i bottoni ancora abbottonati e le cerniere ancora chiuse, ma senza corpi al loro interno. “Un’altra cosa per noi inspiegabile: vestiti chiusi con la cerniera. Per esempio, un cappotto, dei pantaloni, dei pantaloncini, un maglione con le cerniere: i capi erano diversi, ma con le cerniere chiuse. E all’interno non c’era nulla. Siamo quindi giunti a questa conclusione: Molto probabilmente i passeggeri erano stati espulsi dall’aereo a causa sella decompressione ed erano caduti in un luogo completamente diverso da quello in cui [sono stati trovati i rottami]” [3].
La versione statunitense è che quando l’aereo era esploso (cosa che ovviamente non era avvenuta, perché aveva continuato a volare per altri 45 minuti prima di toccare la superficie dell’acqua), i corpi “erano stati risucchiati” fuori dagli indumenti dalla rapida decompressione del velivolo, una ridicola impossibilità. È anche curioso il fatto che non fosse stato trovato alcun bagaglio nel luogo dell’incidente e che, sebbene fossero stati recuperati pochi corpi, le squadre di recupero avevano rinvenuto più di 100 paia di scarpe tra i rottami. Considerando le prove, è difficile evitare la conclusione che su quell’aereo ci fosse un numero di passeggeri inferiore a quello dichiarato dagli Stati Uniti e che i vestiti e le scarpe fossero stati caricati per fornire prove fuorvianti nel caso in cui la missione di spionaggio fosse andata male, come era successo.
In relazione a questa mancanza di corpi c’è il fatto curioso che un altro aereo della Korean Airlines, indicato come “volo gemello KAL 015”, vseguiva il KAL 007 con un ritardo di 15 minuti, diretto verso la stessa destinazione. Un breve controllo dei registri indica che si era trattato di una novità assoluta nel suo genere, poiché né la Korean Airlines né altre compagnie aeree hanno mai operato due voli a lunga distanza in questo modo, entrambi con un Boeing 747, dallo stesso punto di partenza alla stessa destinazione, in un lasso di tempo così ravvicinato, il che porta a concludere che il volo 007 era un falso volo contenente solo personale militare – motivo per cui non sono mai stati trovati corpi.
Basta usare la testa e pensare. La storia è che la Korean Airlines operava due voli settimanali da New York a Seul, in Corea, via Anchorage, in Alaska. Ma invece di programmarli magari uno la domenica e il secondo il mercoledì o il giovedì, la KAL li aveva fatti partire nello stesso giorno, a soli 15 minuti di distanza l’uno dall’altro. Nessuna compagnia aerea al mondo ha mai fatto qualcosa di così assurdo. E in effetti, i registri dimostrano che questi due voli simultanei erano un’eccezione che non si era mai verificata prima e che non si sarebbe mai più verificata.
Inoltre, i registri mostrano che l’equipaggio civile del volo 007 era stato sostituito ad Anchorage con un equipaggio interamente militare, e in numero molto maggiore del necessario, da cui il “rapporto insolitamente alto tra equipaggio e passeggeri”. Dai vari registri di volo, sembra che entrambi gli aerei fossero sulla pista di Anchorage nello stesso momento, il primo, il volo 007, carico di passeggeri e con un equipaggio civile. Il secondo “volo gemello”, il volo KAL 015, era quasi sicuramente un velivolo vuoto pilotato da personale militare e molto probabilmente contenente una grande quantità di materiale di spionaggio. È possibile che, mentre si trovavano all’aeroporto di Anchorage, i passeggeri abbiano cambiato aereo, venendo trasferiti sul volo KAL 015. Oppure i velivoli potrebbero aver scambiato i transponder, le apparecchiature che identificano automaticamente ogni aeromobile. Uno dei voli – e non possiamo sapere quale – aveva proseguito verso la Corea con il suo equipaggio di passeggeri e civili, mentre il secondo aereo con il suo equipaggio militare aveva continuato la sua missione di spionaggio verso l’isola di Sakhalin. Uno dei due aerei era partito con pochi minuti di ritardo rispetto all’altro.
Un altro fatto curioso è che l’indagine sull’incidente era stata rapidamente tolta dalle mani del National Transportation Safety Board (NTSB) e affidata all’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (ICAO), che non aveva alcuna competenza in materia di indagini sugli incidenti, avendone fatta solo uno in tutta la sua esistenza – una indagine politica organizzata dagli Stati Uniti allo scopo di assolvere Israele dall’abbattimento di un aereo civile. Al NTSB era stato ordinato di interrompere le indagini e di consegnare tutto il materiale – originali e copie – al Dipartimento di Stato americano. Diciotto mesi dopo, il Dipartimento di Stato aveva dichiarato di non aver svolto alcuna indagine perché non aveva le competenze o le strutture. Il vantaggio di aver affidato l’indagine all’ICAO è che questa organizzazione non è tenuta a dichiarare nulla e i media non possono avere accesso ai suoi documenti. Un vantaggio forse ancora maggiore è che l’ICAO è quasi interamente un’organizzazione politica sotto il controllo degli Stati Uniti e i suoi rapporti contengono in genere solo ciò che è politicamente conveniente per il governo statunitense e le sue agenzie.
Dopo l’incidente, gli americani avevano iniziato un’importante campagna di pubbliche relazioni, infarcita di falsità e disinformazione. Il Dipartimento di Stato americano aveva prodotto un video da mandare in onda alle Nazioni Unite, che “dimostrava” in modo drammatico che i russi avevano deliberatamente – e consapevolmente – abbattuto un aereo di linea civile e che “in nessun momento i piloti avevano sollevato la questione dell’identità dell’aereo bersaglio”. Tuttavia, gli americani avevano abilmente manipolato i dati radio e radar per visualizzare solo le informazioni che avrebbero fatto apparire i russi come malvagi. Molto più tardi si era scoperto che sia la stazione di terra russa che l’aereo russo avevano fatto ripetuti tentativi di contattare il volo 007, e dalle trascrizioni risultava evidente che i russi avevano davvero creduto di sparare ad un aereo spia americano. Ma il danno alle pubbliche relazioni era già stato fatto. Un giornalista sovietico aveva poi affermato che quel video era stato il più grande colpo propagandistico mai subito durante la Guerra Fredda, dal quale i sovietici non si sarebbero mai completamente ripresi.
Il vice assistente speciale della Casa Bianca Alvin Snyder con il Presidente Richard Nixon prima del suo discorso di dimissioni nel 1974. Fonte
Alvin Snyder, direttore della televisione per l’Agenzia di Informazione degli Stati Uniti e responsabile della realizzazione del video propagandistico, nel 1996, tredici anni dopo i fatti, aveva finalmente raccontato la storia di questa campagna di disinformazione degli Stati Uniti e del ruolo da lui avuto nella realizzazione del video per il Dipartimento di Stato americano. Aveva incolpato i suoi datori di lavoro per avergli fornito informazioni incomplete, ma aveva ammesso che “la storia del volo 007 sarà ricordata più o meno come l’avevamo raccontata noi nel 1983, non com’era realmente accaduta” [4]. Aveva affermato che i funzionari statunitensi coinvolti nell’insabbiamento gli avevano detto che i dati di monitoraggio erano stati intenzionalmente esclusi dal video realizzato per l’ONU e che a lui erano state fornite solo informazioni selezionate – alcuni dialoghi dei piloti e nessuno dei commenti dei controllori di terra. Aveva riferito che “le conversazioni complete rivelano che i russi credevano che l’aereo intruso fosse un aereo da ricognizione americano RC-135, molti dei quali volavano in missioni di routine nella zona”. E che un ex funzionario del Dipartimento di Stato gli aveva detto: “Anche se [il video] non è veritiero e sbagliato, ha però intimidito i russi. Abbiamo dato loro una bella lezione”. Solo nel 1993 l’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile aveva reso noto il suo rapporto sull’incidente, facendo emergere almeno una parte della verità. Indipendentemente dal numero di militari o civili a bordo del volo 007 della Korean Airlines, la nuda verità è che, ancora una volta gli Stati Uniti, nella loro arroganza moralmente deformata, avevano sacrificato un numero considerevole di vite, semplicemente per un vantaggio politico e militare. Anche in questo caso, non era la prima volta e non sarebbe stata stata l’ultima.
“La spinta dei Rockefeller e dei loro alleati è quella di creare un governo unico mondiale che combini supercapitalismo e comunismo sotto lo stesso tetto, tutti sotto il loro controllo…. Parlo di cospirazione? Sì, è così. Sono convinto che esista un tale complotto, di portata internazionale, pianificato da generazioni e con intenti incredibilmente malvagi”. – Deputato Larry McDonald.
Un’altra curiosità su questo evento è che uno dei passeggeri del volo 007 era il deputato americano Larry McDonald, critico dichiarato di gran parte dell’establishment e considerato dalla destra politica “una delle persone più pericolose d’America” – almeno per loro. McDonald disprezzava e denunciava il “governo occulto” del Council on Foreign Relations e della Commissione Trilaterale e denunciava regolarmente i loro piani di Governo Unico Mondiale. Nel 1976 aveva dichiarato: “La spinta dei Rockefeller e dei loro alleati è quella di creare un governo unico mondiale che combini supercapitalismo e comunismo sotto lo stesso tetto, tutti sotto il loro controllo. Parlo di cospirazione? Sì. Sono convinto che esista un tale complotto, di portata internazionale, vecchio di generazioni nella pianificazione e incredibilmente malvagio nelle intenzioni”. McDonald era un chirurgo che aveva organizzato una rete di intelligence privata che apparentemente minacciava di rivaleggiare con quella della CIA, aveva annunciato l’intenzione di candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti e, apparentemente, rappresentava una grande minaccia per i piani di George Bush senior e di altri uomini potenti nascosti nelle profondità dell’establishment. McDonald si stava recando in Corea con altri due senatori, Jesse Helms e Steve Symms, per inaugurare insieme a loro un altro anello della sua rete di intelligence mondiale. È interessante il fatto che gli altri due uomini politici erano stati fatti salire a bordo del “volo gemello” del KAL 007, lasciando che lui affondasse con la nave. A Washington, all’epoca, si sussurrava che i poteri dietro il trono fossero felici di sacrificare McDonald, se si fosse presentata l’occasione.
Chiunque faccia anche solo una minima ricerca su questo evento, oltre a leggere la “storia ufficiale”, non potrà fare a meno di concludere che gran parte della storia ufficiale non ha senso, contiene impossibilità fisiche e mette a dura prova il buon senso. Inoltre, il trasferimento dell’indagine all’ICAO non fa altro che dare adito a denunce di frode e insabbiamento. E lentamente, dopo molti anni, la verità si sta facendo strada.
Volo TWA 800
Il volo TWA 800, decollato dall’aeroporto Kennedy di New York il 17 luglio 1996 con destinazione Parigi, era precipitato appena 12 minuti dopo il decollo al largo della costa di Long Island, causando la morte di tutte le 230 persone a bordo in uno dei peggiori incidenti aerei nella storia degli Stati Uniti. Secondo la relazione ufficiale del NTSB l’incidente sarebbe stato causato da una scintilla che aveva provocato l’esplosione di un serbatoio di carburante, ma, fin dall’inizio, c’erano stati seri dubbi di cospirazione e insabbiamento. L’intera indagine e le conseguenze della tragedia erano costellate di incongruenze, falsificazioni, intimidazioni di testimoni e apparente soppressione di prove. Molte branche del governo statunitense e i principali media americani avevano compiuto grossi sforzi per mettere a tacere sia i testimoni del disastro che i critici dell’indagine. Molti testimoni erano stati minacciati da funzionari governativi e molti giornalisti che avevano continuato a seguire la storia si erano ritrovati senza lavoro e con la carriera rovinata.
Ci sono così tanti buchi nella storia ufficiale che è difficile capire da dove cominciare. Per esempio, gli ingegneri della Boeing avevano tutti testimoniato che non c’erano contatti elettrici all’interno dei serbatoi di carburante e quindi la teoria della scintilla era fisicamente impossibile. Per la cronaca, e potete verificarlo con qualsiasi ingegnere aeronautico, nessuno – ripeto, nessuno – sarebbe così sciocco da progettare un aereo con apparecchiature da cui potrebbe scoccare una scintilla elettrica all’interno o in prossimità di un serbatoio di carburante. Sarebbe un suicidio.
In questa foto di archivio del 19 novembre 1997, agenti dell’FBI e della polizia di stato di New York sorvegliano la ricostruzione del [Boeing 747 del] volo TWA 800 a Calverton, N.Y. Il TWA 800 era esploso in volo il 17 luglio 1996 mentre era in rotta da New York a Parigi, causando la morte di tutte le 230 persone a bordo. Mercoledì 19 giugno 2013, alcuni ex investigatori avevano invitato il National Transportation Safety Board a riesaminare le cause dell’incidente, affermando che nuove prove confermavano la teoria, spesso smentita, secondo cui l’abbattimento del jumbo jet potrebbe essere stato causato da un missile. (AP Photo/Mark Lennihan, File). Fonte
Inoltre, più di 200 testimoni avevano affermato di aver visto un missile lanciato da una delle navi della Marina statunitense, che in quel momento stavano effettuando manovre segrete nella zona, dirigersi verso il volo 800 ed esplodere in prossimità dell’aereo. I sospetti si erano ulteriormente accentuati quando, nell’inchiesta che ne era seguita, a queste 200 persone non solo era stato espressamente proibito di testimoniare, ma era stato loro vietato di presentarsi all’inchiesta. Quando la protesta dell’opinione pubblica aveva costretto le autorità a permettere a queste persone di testimoniare, non era stato loro permesso di fornire dichiarazioni scritte ma solo testimonianze orali che non venivano registrate – l’intervistatore si limitava a prendere appunti di tanto in tanto. Ai testimoni di un evento viene normalmente richiesto di scrivere e firmare una dichiarazione completa, dopo di che possono essere interrogati ulteriormente, ma le loro dichiarazioni scritte fanno parte della documentazione permanente. Nel caso del volo 800, però, non esistevano dichiarazioni scritte dei testimoni; gli agenti dell’FBI avevano raccolto solo dichiarazioni orali, che non erano state registrate, e qualche appunto, di cui i testimoni non avevano potuto prendere visione. L’evento era così complesso che le accuse specifiche di negligenza e insabbiamento da parte del governo erano fioccate a centinaia.
Dalle testimonianze, sembra che ad abbattere l’aereo sia stata una detonazione di prossimità piuttosto che un colpo diretto e un’esplosione. È noto che in acqua un’esplosione di prossimità può spesso produrre danni molto maggiori di un colpo diretto, e per questo motivo alcuni siluri sono costruiti per esplodere prima del contatto con il bersaglio. È molto probabile che la Marina statunitense stesse sperimentando un dispositivo di questo tipo per l’uso in aria e che abbia utilizzato un aereo di linea civile per i suoi test. Secondo i testimoni oculari, l’esplosione o le esplosioni da loro osservate erano vicine all’aereo, ma l’aereo stesso non era esploso. Alcuni avevano ipotizzato che la Marina statunitense avesse “accidentalmente” lanciato un missile contro l’aereo, ma questo non è possibile. Se era stato davvero un missile della Marina ad abbattere il volo 800, il bersaglio era stato colpito intenzionalmente, non in modo accidentale. L’hardware militare ha troppi blocchi di sicurezza perché un evento del genere possa essere un incidente. Non è come se avessimo un pannello pieno di pulsanti, dove un marinaio sbadato possa premere “lancio del missile” invece di “espresso doppio”. Se è stato davvero un missile della Marina ad abbattere l’aereo, l’atto è stato deliberato, e non sarebbe la prima volta.
Aprile Oliver
Di tutte le testimonianze, sembra che l’FBI, la CIA, l’esercito e il governo degli Stati Uniti abbiano eliminato quelle che avrebbe contraddetto la loro narrazione ufficiale. Un giornalista di Fox News aveva testimoniato che il direttore generale dell’emittente aveva insistito perché modificassero le loro storie, pena il licenziamento. L’azienda aveva offerto ai giornalisti un anno intero di stipendio e 200.000 dollari in “lavori di consulenza” a condizione che non parlassero mai di come la Fox aveva insabbiato la storia. A seguito del loro rifiuto erano stati licenziati. April Oliver, una giornalista della CNN, aveva affermato che la CNN aveva contribuito volontariamente a far sparire la storia dopo aver ricevuto pressioni da Henry Kissinger, Colin Powell e dal personale delle forze speciali. Aveva affermato che lei e la sua co-produttrice “erano state bollate come giornaliste criminali” e poi licenziate.
Un investigatore aveva raccontato di essersi procurato un frammento dell’aereo e di averlo portato in un laboratorio dell’FBI per farlo analizzare alla ricerca di nitrati, la prova dell’esplosione di un ordigno. Il laboratorio aveva analizzato il campione e lo aveva trovato positivo, poi era partita una telefonata. Nel giro di un minuto tre agenti dell’FBI erano apparsi nel laboratorio, avevano confiscato il campione del test, avevano affermato che la macchina dava “frequenti falsi positivi” e avevano scortato l’investigatore fuori dall’edificio. Anche una giornalista della CBS aveva ottenuto un piccolo campione dell’aereo e l’aveva portato ad analizzare. L’FBI aveva subito dichiarato che prove erano false e rubate e, poche settimane dopo, era stata licenziata. Secondo la testimonianza di un testimone oculare: “L’FBI era venuto a parlare con me. È stato quasi un abuso. Mi hanno portato nella stanza sul retro. Mi hanno detto: ‘Abbiamo sentito che hai visto qualcosa. Dicci cosa ha visto’. Ho raccontato quello che avevo visto e loro mi hanno guardato dritto in faccia e mi hanno detto: ‘Tu non hai visto niente. Non hai visto niente’”. Testimonianza di un altro testimone oculare: “Allora le avevano detto: ‘Beh, hai i documenti per diventare cittadina americana, vero?’”. E lei aveva risposto: ‘Sì’. ‘Beh, se vuoi diventare cittadina americana, è meglio che tu sia ben ben zitta su questo’. ‘E così ho taciuto e non ne ho mai parlato’”.
Pierre Salinger
La teoria del missile era stata sostenuta da Pierre Salinger, ex addetto stampa del Presidente John Kennedy, che aveva riferito che, in quel periodo, la Marina stava testando missili al largo della costa di New York. Salinger era stato uno dei più forti sostenitori della teoria del missile, affermando di aver visto le prove che era stata la Marina ad abbattere il 747 e poi ad insabbiare il caso. Salinger era stato duramente criticato per aver espresso le sue opinioni, l’FBI, la CIA e l’esercito americano lo avevano attaccato in modo così feroce da costringerlo a lasciare l’America e a trasferirsi in Europa.
Una delle persone intervistate nel periodo immediatamente successivo era stato un alto ufficiale dell’esercito americano che sembra avesse dichiarato: “Sono nell’esercito da 30 anni. Riconosco un missile quando ne vedo uno”.
C’è molto di più, ma questo è il succo della storia. Ci sono tre elementi schiaccianti in questa storia. Uno è l’enorme numero di persone che, in diverse località, avevano giurato di aver visto un missile dirigersi verso l’aereo ed esplodere prima del contatto. Il secondo è la quantità sorprendente delle testimonianze soppresse dalla CIA e dall’FBI. Erano state consentite solo dichiarazioni orali. A nessun testimone era stato permesso di deporre durante l’inchiesta. I testimoni erano stati minacciati: “Tu non hai visto nulla”. Anche diversi giornalisti erano stati minacciati e avevano perso il lavoro per aver riportato le testimonianze. Il terzo è che l’indagine era stata sottratta all’autorità dell’NTSB e affidata alle forze dell’ordine e agli agenti dello spionaggio, una novità assoluta nella storia degli Stati Uniti. Se ricordate, anche l’indagine sul volo 007 della Korean Airlines era stata improvvisamente e inspiegabilmente sottratta all’autorità del NTSB e affidata all’ICAO, che non aveva mai condotto un’indagine su un incidente aereo. Qualcosa di simile si era verificato quando la Russia era stata accusata di aver abbattuto un aereo di linea civile (volo Malaysia Airlines 17) sull’Ucraina – gli Stati Uniti avevano inspiegabilmente affidato l’indagine all’Olanda, un Paese con poca esperienza e nessuna autorità in materia. In ognuno di questi casi, il risultato è stato quello di sottrarre i contenuti dell’indagine all’accesso dei media statunitensi o alle richieste FOIA, eliminando così ogni possibilità di conoscere i fatti.
E così via. Niente di tutto questo accade in una vera indagine in cui le autorità cercano la verità. Probabilmente non sapremo mai cos’era successo realmente quel giorno, ma coloro che contestano la storia ufficiale non meritano l’etichetta di “teorici della cospirazione”.
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Gli scritti di Larry Romanoff sono stati tradotti in 32 lingue e i suoi articoli sono stati pubblicati su più di 150 siti web di notizie e politica in lingua straniera in più di 30 paesi, oltre a più di 100 piattaforme in lingua inglese. Larry Romanoff è un consulente aziendale in pensione e un uomo d’affari. Ha ricoperto posizioni dirigenziali senior in società di consulenza internazionali e possedeva un’attività di import-export internazionale. È stato professore in visita presso la Fudan University di Shanghai, presentando casi di studio in affari internazionali a classi EMBA senior. Il signor Romanoff vive a Shanghai e attualmente sta scrivendo una serie di dieci libri generalmente legati alla Cina e all’Occidente. È uno degli autori che contribuiscono alla nuova antologia di Cynthia McKinney “When China Sneezes”. (Chapt. 2 — Dealing with Demons).
Il suo archivio completo può essere visto
https://www.moonofshanghai.com/ e https://www.bluemoonofshanghai.com/
Può essere contattato a: 2186604556@qq.com
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Riferimenti:
https://edition.cnn.com/2013/08/31/us/kal-fight-007-anniversary/index.html
[2] Korean Air Lines Flight 007 alternative theories
https://en.wikipedia.org/wiki/Korean_Air_Lines_Flight_007_alternative_theories
[3] KAL 007: The Russian Explanations for the Missing Bodies
https://www.conservapedia.com/KAL_007:_The_Russian_Explanations_for_the_Missing_Bodies
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Fonte: bluemoonofshanghai.com
Link: https://www.bluemoonofshanghai.com/politics/14072/
03.11.2023
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
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