FALSE FLAG E TEORIE DEL
COMPLOTTO – CAPITOLO 2, LE TEORIE DEL COMPLOTTO
GREAT RESET OPINIONE PROPAGANDA
By Markus On 10 Novembre 2023
Larry Romanoff
bluemoonofshanghai
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“Teoria del complotto” è il nome dato alle
percezioni o alle convinzioni del pubblico che, su un particolare evento, differiscono
dalla storia ufficiale (di solito governativa), evento di cui una parte
significativa del pubblico ritiene che il governo stia nascondendo una parte o
tutta la verità. Le teorie del complotto sorgono generalmente quando sono
giustificate, ovvero quando la storia ufficiale non è supportata dai fatti ed è
spesso piena di incongruenze, quando i fatti presentati vanno dall’implausibile
all’impossibile, quando la storia cambia ripetutamente, quando la logica è
difettosa e i pezzi non si incastrano. Così, quando i fatti non tornano, quando
la storia non ha senso, crediamo che ci stiano mentendo ancora una volta. E probabilmente è così.
Il
termine “teoria del complotto” era nato decenni fa come parte di un
piano deliberato per screditare i membri del pubblico che mettevano in dubbio
la versione ufficiale degli eventi, coloro che rendevano pubblici i loro
sospetti sulle attività criminali del governo. Il piano consisteva nel
richiedere l’assistenza dei principali mezzi di comunicazione per applicare l’etichetta
di “teorico della cospirazione” a questi individui come modo per
metterli a tacere e scoraggiare un’attenzione razionale alle loro affermazioni.
Il processo era decisamente sgradevole ed efficace, poiché gli attacchi
pubblici dei media insinuavano che questi individui erano mentalmente
squilibrati e deliranti, e la deprecabile attenzione pubblica era spesso
sufficiente a rovinare una reputazione e distruggere una carriera. Oggi
l’espressione è spesso usata per liquidare come un pazzo qualcuno le cui idee
non sono degne di attenzione ma, come ha scritto Mike Adams, “è una tattica
frequentemente usata dalla moderna polizia del pensiero nel disperato tentativo
di chiedere ‘Non andare lì!’”.
In
Occidente ne abbiamo visto molto durante l’incubo COVID, soprattutto nei
Paesi di lingua inglese, dove molti medici e scienziati altamente qualificati
erano stati minacciati o avevano perso la licenza di esercitare la professione,
il tutto sostenuto con forza dai mass media. Oggi, infatti, i media occidentali
sono specializzati nell’attaccare e calunniare le persone che criticano le
versioni ufficiali degli eventi o che tentano di correggere i resoconti storici
palesemente errati o di riempire alcune delle pagine vuote dei nostri libri di
storia. Nei Paesi occidentali, nonostante l’incessante sostegno sciovinista ai
miti della libertà di parola e del pensiero indipendente, questa indipendenza è
fortemente limitata quando si tratta di sfidare la versione ufficiale del
governo su qualsiasi evento. Inoltre, qualsiasi fonte che tenti di documentare
le prove dei fatti contro una storia discutibile o che offra confutazioni
fattuali delle storie ufficiali, viene generalmente derisa dai media e
liquidata come un “sito web di cospirazione”, scoraggiando senza dubbio
molti lettori ben intenzionati dal conoscere la verità di un evento.
Ma
queste teorie sono raramente opera di pazzi folli o di ingenui senza speranza.
Il più delle volte, coloro che promuovono queste obiezioni sono sostenuti da
una parte dell’opinione pubblica, spesso istruita e ben informata, che ha una
formazione specializzata o che ha fatto parte dell’establishment ed è in grado
di valutare le circostanze. Le teorie del
complotto sorgono più spesso nei Paesi politicamente di destra come gli Stati
Uniti, il Regno Unito e Israele, perché questi governi dicono bugie più grandi
molto più spesso di altri governi e
perché è quasi esclusivamente questo gruppo a condurre le operazioni false-flag
che danno origine a queste accuse. In vari momenti, [questi Paesi] commettono
ogni sorta di attività deleteria o illegale e, se smascherati, rivendicano la
“negabilità plausibile”, si impegnano in tentativi di insabbiamento, diffondono
disinformazione e attaccano in modo personale i loro accusatori. La verità
viene ammessa solo quando è finalmente impossibile evitarla.
Ci
sono stati molti eventi di questo tipo in cui la spiegazione ufficiale era
insensata o evitava di affrontare evidenti carenze e anomalie. Dato il loro
sordido passato e l’ampio coinvolgimento dimostrato in atti illegali
clandestini, non è difficile ammettere la possibilità molto concreta che questi
governi o militari stiano mentendo ancora una volta. Perché non dovremmo essere
sospettosi? Queste teorie sorgono quasi invariabilmente nelle nazioni
“occidentali-alleate”. Poche altre popolazioni hanno avuto motivo di sospettare
così profondamente il coinvolgimento dei loro governi o delle loro agenzie di
spionaggio in gravi crimini o atrocità, e ci sono pochi esempi di questo tipo
in tutto il mondo che non coinvolgano gli Stati Uniti o Israele. Già questo dovrebbe far riflettere.
Nel
corso degli anni, molti eventi accaduti in queste nazioni, o che le hanno coinvolte,
avevano fatto nascere nell’opinione pubblica la convinzione di un’attività
criminale sponsorizzata dallo Stato, che era stata vigorosamente – e spesso
ferocemente – denunciata all’epoca, per poi dimostrarsi vera molti decenni
dopo, quando i documenti erano stati declassificati. In genere, la verità
emerge solo dopo 60 o 70 anni, spesso dopo che i responsabili sono morti da
tempo e troppo tardi per avere un effetto sugli eventi attuali. Tali eventi
includono l’affondamento della USS Maine nel porto dell’Avana,
l’affondamento del Lusitania, l’attacco a Pearl Harbor, l’incidente del Golfo del Tonchino,
l’abbandono dei prigionieri di guerra
statunitensi in Vietnam e l’assassinio di Martin Luther King. In genere,
l’establishment statunitense – il governo e le sue varie agenzie e i media
mainstream – fa quadrato e organizza campagne di pubbliche relazioni estese e
feroci per screditare chi si rifiuta di accettare la narrazione ufficiale di un
evento importante e, cosa ancora più significativa, per avvertire gli altri di
“non andare lì”. Le persone vengono derise, molestate,
minacciate, ignorate, rese disoccupate e spesso inoccupabili, la loro
documentazione viene trascurata dai media e i loro sforzi per scoprire la
verità vengono ostacolati ad ogni passo. I governi degli Stati Uniti, del Regno
Unito e di Israele, per più di un secolo hanno perpetrato e poi coperto una
moltitudine di atrocità, eseguito innumerevoli crimini spregevoli e poi mentito
su di essi solo per far scoprire la verità in seguito, ma continuano a seguire
questo schema anche oggi, e il pubblico in generale appare disinformato e
credulone come sempre.
Pochi
eventi importanti nella storia recente degli Stati Uniti hanno generato un
dibattito pubblico così eccezionale e diffuso e accuse di coinvolgimento dello
Stato in crimini come l’assassinio di John F. Kennedy e gli attacchi
dell’11 settembre al World Trade Center. In entrambi i casi, le grida di
incredulità dell’opinione pubblica nei confronti della narrazione ufficiale
hanno infine portato all’istituzione di un’inchiesta pubblica del Congresso, ma
in entrambi i casi l’inchiesta stessa era talmente infarcita di falsità e
incongruenze che, invece di mettere a tacere la questione nella mente
dell’opinione pubblica, ha creato ancora più accuse di cospirazione e
insabbiamento da parte del governo. Un’altra è stata la storia più recente, e
davvero comica, della cattura e dell’uccisione di Osama bin Laden, un uomo che era già morto da più di dieci anni. Raramente una storia era stata infarcita di tante
incongruenze e di “fatti” palesemente falsi, e messa in ridicolo dall’opinione
pubblica come questa, ma ce ne sono molte altre. Mi occuperò di alcune di
queste in seguito.
Bilderberg 2023 a Lisbona: Kissinger e
la segretezza. Fonte
Ci
sono molte decine di situazioni o eventi storici che sono stati liquidati per
decenni come teorie del complotto, prodotti di menti disturbate e di
immaginazioni troppo produttive, e che, alla fine, si sono rivelati veri. Un
esempio evidente è il Gruppo Bilderberg e la sua pianificazione di un Nuovo
Ordine Mondiale, affermazioni che fin dagli anni ’50 sono state ferocemente
negate dall’establishment. Molte carriere sono state rovinate dal rifiuto di
accettare le storie ufficiali; gli editorialisti che osavano scriverne
perdevano talvolta il lavoro. Poi, 50 anni dopo, e dopo l’esposizione di prove
inconfutabili, è stato dimostrato che il gruppo Bilderberg esiste e i suoi
piani per un governo mondiale controllato dai banchieri ebrei non vengono più
negati. Alla fine sono
usciti allo scoperto, con l’indimenticabile ammissione di David Rockefeller:
“Siamo grati al Washington Post, al New York Times,
alla rivista Time e ad altre grandi testate i cui direttori hanno partecipato
alle nostre riunioni e rispettato le promesse di discrezione per quasi
quarant’anni. Sarebbe stato impossibile per noi sviluppare il nostro piano per
il mondo se in quegli anni fossimo stati sottoposti alle luci della ribalta
pubblica. Ma il mondo è ora più sofisticato e
pienamente preparato a marciare verso il nostro unico governo mondiale. La
sovranità sovranazionale delle nostre élite intellettuali e dei banchieri mondiali
è sicuramente preferibile per il mondo intero“. Rockefeller aveva anche affermato che il suo gruppo aveva bisogno
di un ultimo drammatico impulso, “un altro evento tipo Pearl Harbor“, per portare sul trono questo Nuovo Governo Mondiale. Secondo gli stessi “teorici della cospirazione”, l’11 settembre doveva essere quell’evento.
Dopo
l’ammissione pubblica di Rockefeller dell’esistenza di questo piano, sono
emerse rapidamente molte altre prove, come questa citazione tratta da un
discorso tenuto da Montagu Norman, all’epoca governatore della Banca Centrale d’Inghilterra di proprietà ebraica
Rothschild e rappresentante dei Rothschild.
Norman aveva detto in un discorso all’Associazione dei banchieri statunitensi a
New York, nel 1924: “… le ipoteche [devono essere]
pignorate il più rapidamente possibile. Quando… la gente comune perderà la
propria casa, diventerà più docile e più facilmente governabile… da un potere
centrale della ricchezza sotto la guida di importanti finanzieri. Queste
verità sono ben note ai nostri uomini di spicco, che ora sono impegnati a
formare un imperialismo per governare il mondo“. Non è possibile fraintendere le parole di
quest’uomo; stava descrivendo, quasi 100 anni, fa i piani per il Nuovo Ordine
Mondiale elaborati da quei banchieri che egli rappresentava, piani volti a
soggiogare le popolazioni impoverendole sempre più. Le sue parole sono una descrizione precisa del
disastro immobiliare del 2008 negli Stati Uniti.
Dal
1941, molte persone, comprese alcune autorità, hanno presentato affermazioni
documentate secondo cui la Casa Bianca sapeva benissimo dell’imminente attacco
giapponese a Pearl Harbor, compresa la data e l’ora, e non ne aveva
deliberatamente informato le Hawaii perché Roosevelt aveva bisogno dell’attacco
per costringere gli Stati Uniti ad entrare nella guerra europea. Finalmente ora
sono disponibili prove sufficienti per cui questa affermazione non può più
essere ragionevolmente contestata, anche se potrebbero passare ancora alcuni
decenni prima che la verità appaia nei libri di storia. Lo stesso vale per il
falso attacco del Golfo del Tonchino che aveva dato agli Stati Uniti il
pretesto per entrare nella guerra del Vietnam e, ancora prima, per il falso attacco
alla USS Maine nella baia di Guantanamo a Cuba che aveva spinto gli
Stati Uniti nella guerra ispano-americana. Gli stessi teorici della cospirazione hanno ora finalmente dimostrato che
gli Stati Uniti avevano effettivamente abbandonato migliaia di prigionieri di
guerra americani in Vietnam per evitare l’ignominia di dover pagare le
riparazioni di guerra. Se n’era parlato per
oltre 40 anni, con il governo che aveva sempre mantenuto il silenzio e i mass
media che avevano ripetutamente denigrato le testimonianze.
La
stessa situazione si era verificata con l’ingresso degli Stati Uniti nella
Prima Guerra Mondiale, con l’infame affondamento da parte della Germania del
Lusitania, una “innocente nave passeggeri” crudelmente affondata dai tedeschi
senza cuore. Si era subito saputo che il Lusitania non solo trasportava armi e
munizioni, ma era stato deliberatamente inviato nelle rotte battute dai
sommergibili tedeschi e istruito a navigare lentamente, senza zig-zag, per
diventare un bersaglio migliore. Pochi sanno che il governo tedesco aveva cercato di pubblicare avvertimenti
su decine di giornali statunitensi,
per evitare vittime civili, e ancora meno sanno che il governo britannico
aveva a lungo cercato di localizzare e distruggere con mine il relitto del Lusitania,
in modo che la verità non venisse mai a galla. Il governo britannico aveva
organizzato diverse “manovre in mare” nell’area in cui era affondato il
Lusitania sganciando migliaia di tonnellate di esplosivo, nella speranza di
cancellare per sempre le prove. Ma molte delle bombe do profondità non erano
esplose e i tentativi erano falliti e, quando gli operatori addetti al recupero
avevano localizzato il Lusitania, avevano scoperto non solo le munizioni
inesplose, ma anche migliaia di tonnellate di armi e munizioni in cassette con
le scritte “burro” e “formaggio”, un carico che rendeva la nave un obiettivo
bellico legale. In seguito gli storici avevano scoperto documenti d’archivio
riguardanti il cambio di comandante, con istruzioni precise di attraversare le
aree battute dai sottomarini e di seguire una rotta rettilinea a velocità
dimezzata, il tutto per facilitare la scoperta e
la distruzione della nave e fornire una scusa per l’entrata in guerra degli
Stati Uniti. Ma, ancora una volta, i cospiratori sono
tutti morti, così come tutti i teorici della cospirazione, e le pagine dei
libri di storia sono ancora vuote.
Il programma Phoenix, durato dal 1967 al
1972, era stato progettato per identificare ed eliminare i Viet Cong (VC)
tramite infiltrazione, assassinio, tortura, cattura, antiterrorismo e
interrogatori. Fonte
Per
decenni il governo degli Stati Uniti ha negato l’esistenza dei programmi
MK-ULTRA della CIA, ha negato che la School of the Americas fosse
un’università dittatoriale di tortura e repressione civile, ha negato
l’esistenza del Progetto Phoenix, in cui ben 250.000 vietnamiti erano
stati torturati a morte, ha negato i vasti programmi di tortura a Guantanamo
Bay, Abu Ghraib e Baghram, la cui esistenza è stata poi dimostrata
da documenti trapelati. Erano stati i teorici della cospirazione a rendere di
pubblico dominio i Pentagon Papers che raccontavano le verità sulla
guerra del Vietnam, e che avevano provocato un’indignazione pubblica e un tale
caos da rendere gli Stati Uniti quasi ingovernabili. Erano stati i teorici
della cospirazione a rivelare che Nixon aveva ordinato di sparare sugli
studenti universitari che protestavano con l’intento di ucciderli, come alla
Kent State University, per soffocare il movimento di protesta contro la guerra.
Erano stati i teorici della cospirazione a rivelare che Martin Luther King
Jr. era stato ucciso dal governo statunitense a causa della minaccia che
rappresentava. Erano stati i teorici della cospirazione a sostenere che il
biologo della CIA Frank Olson era stato ucciso dal suo governo per paura
che rendesse pubblici gli orribili dettagli degli “interrogatori terminali”
della CIA e una litania di altri crimini e che, alla fine, avevano fornito
prove schiaccianti di quell’omicidio.
Kurt H. Debus, ex scienziato del programma
V-2 diventato in seguito direttore della NASA, tra il presidente degli Stati
Uniti John F. Kennedy e il vicepresidente Lyndon B. Johnson. Fonte
Il
Centers for Disease Control (CDC) degli Stati Uniti – il CDC che “salva le vite, protegge le persone” – per decenni è
risultato coinvolto principalmente nei programmi di sperimentazione umana e di
sviluppo di armi biologiche dell’esercito americano, e tutti i “teorici della
cospirazione” che ne parlavano sono stati denunciati come mentalmente tarati.
Ma poi, nel 1994, qualcuno aveva fatto trapelare una serie di documenti di
spedizione e fatture che dimostravano che il CDC aveva fornito a molte nazioni
un’ampia gamma di materiali per armi biologiche, tra cui l’antrace, la tossina
botulinica, il virus del Nilo occidentale, la peste bubbonica e la febbre
dengue e, di colpo, il CDC non aveva puù potuto negarlo. Altri “teorici della cospirazione” sostengono
che il CDC sia sempre stato un’organizzazione criminale, essendo stato
inizialmente composto, nell’ambito dell’Operazione Paperclip, da scienziati
provenienti dall’Unità 731 giapponese e dai programmi tedeschi per le armi
biologiche.
Prigionieri cinesi, guerra di Corea. Se
non fosse stato per la partecipazione dei cinesi, gli americani e i loro
alleati avrebbero conquistato l’intera penisola e minacciato direttamente la
Cina. Il loro sacrificio ha invertito la tendenza imperialista. Fonte
Il
governo statunitense ha negato per 60 anni che l’Operazione Paperclip
sia mai esistita. Poi, di fronte a prove schiaccianti, è stato finalmente
costretto ad ammettere che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, migliaia di
americani ed Ebrei avevano saccheggiato la Germania del suo patrimonio di
proprietà intellettuale e brevetti, rubando letteralmente tutto. Gli americani
avevano anche negato con fermezza l’esistenza della seconda fase
dell’Operazione Paperclip, in cui gli Stati Uniti avevano importato migliaia
dei più efferati criminali di guerra, soprattutto dal Giappone, ma anche dalla
Germania, esperti in sperimentazione umana e guerra biologica, dando loro
totale immunità dai procedimenti giudiziari, nuove identità e buoni posti di
lavoro in luoghi come Fort Detrick e il CDC. Avevano anche ammesso di aver
mentito accusando la Russia di “propaganda comunista” quando l’URSS aveva
perseguito alcuni di questi giapponesi per crimini di guerra. Il governo degli
Stati Uniti continua tuttora a negare il suo vasto programma di guerra
biologica contro la Corea del Nord e la Cina, nonostante le prove ormai schiaccianti della
diffusione di agenti patogeni biologici sia in Cina che in Corea del Nord
durante la guerra di Corea. In tutti i casi, non
solo il governo ha negato, offuscato e mentito fino alla fine, ma ha fatto
tutto ciò che era in suo potere per screditare, mandare in bancarotta,
imprigionare o uccidere coloro che si avvicinavano troppo alla verità, e tutto
ciò con l’avida collaborazione dei mass media. Tuttavia, in molti di questi
casi, la persistenza ha prevalso e la verità è emersa.
Va
notato che una parte importante di ciò che
qualifica questi eventi come “cospirazioni” è che, di solito, vi sono coinvolti
molti individui e agenzie, e le narrative ufficiali vengono sostenute
vigorosamente dai proprietari e dagli editori degli organi di informazione. Questa è la definizione classica di cospirazione.
Va inoltre notato che gli eventi false flag e le teorie del complotto sono
quasi inscindibili, poiché spesso sono proprio gli eventi false flag a portare
alla formazione di queste teorie alternative degli eventi.
Come
e perché nascono le teorie del complotto?
Quasi
sempre sorgono quando la “storia ufficiale” è palesemente falsa e non ha alcun
senso razionale. Abbiamo immediatamente la netta sensazione che ci stiano
mentendo e che stiano cercando di coprire qualcosa di nefasto. Vediamo due
esempi: il virus ZIKA e la conquista della Luna da parte delle missioni
Apollo.
ZIKA
Il virus ZIKA ha viaggiato magicamente (con una zanzara) per 15.000
chilometri dall’Africa fino al laboratorio biologico della Marina degli Stati
Uniti, NAMRU-2, poi ha viaggiato di nuovo magicamente per altri 12.000 o 15.000
chilometri, attraversando gran parte dell’Oceano Pacifico, gli Stati Uniti e il
Messico, tutta l’America Centrale e i Caraibi, e infine attraversando tutto il
Sud America per atterrare sul lato atlantico, a Rio e San Paolo. Da lì, si è
irradiato quasi istantaneamente per 4.000 o 5.000 chilometri in tutte le
direzioni, coprendo la maggior parte del Brasile, per poi diffondersi in tutta
l’America meridionale e centrale e nei Caraibi, arrivando in più di 20 Paesi
nel giro di pochi mesi.
L’OMS
ritiene che il virus ZIKA sia stato “portato in Brasile da un visitatore infetto della Coppa del Mondo”. Ma pensiamoci un attimo. La ZIKA non è una malattia
contagiosa. Può essere diffusa solo quando si viene punti da una zanzara
infetta. Per causare questa epidemia, il nostro viaggiatore infetto dovrebbe
essere punto da milioni di zanzare locali – che poi (forse) si infetterebbero e
che poi (forse) pungerebbero decine di milioni di altre persone, e (forse) le
infetterebbero. Ma come funziona esattamente? Le zanzare non migrano, non possono.
Possono essere disperse un po’ dai venti locali, ma questi insetti vivono solo
pochi giorni e trascorrono la loro vita entro un chilometro dal luogo in cui
sono nati. Come avrebbero fatto gli immaginari
milioni di zanzare che avevano punto il nostro turista della Coppa del Mondo a
coprire tutto il Sud e il Centro America? Queste piccole
zanzare hanno volato per 5.000 chilometri a 30.000 piedi per attraversare le
Ande? Se davvero ci sono tutte queste zanzare,
come hanno fatto a coprire 20 Paesi e milioni di chilometri quadrati in così
poco tempo? E hanno una vita molto breve: quando una zanzara infetta muore, è
la fine. Anche quegli ipotetici milioni di zanzare appena infettate sarebbero
tutte morte in una settimana. Non avrebbero avuto il tempo di attraversare le Ande o di arrivare in 20
Paesi. Non avrebbero avuto nemmeno il tempo di uscire dalla città, prima di
morire.
Basta riflettere un attimo per rendersi conto che questa affermazione è
ridicole e impossibile. L’origine
dell’epidemia di ZIKA è stata liquidata con un’unica frase incauta: “si ritiene
che sia stata portata in Brasile da un visitatore infetto della Coppa del
Mondo”, un’affermazione buttata lì senza alcun supporto probatorio, che appare
superficialmente credibile ma che costituisce un’assurdità logica.
Riflettiamo
un attimo sul presunto (e sicuramente immaginario) visitatore infetto che era
andato a vedere la Coppa del Mondo e consideriamo la diffusione
sorprendentemente rapida dell’infezione. Il racconto ufficiale è che il virus è
arrivato in Brasile dalla Polinesia francese, ma quante persone, infette o
meno, della minuscola popolazione della Polinesia francese potrebbero andare
fino in Brasile solo per vedere qualche partita di calcio? Due? Dieci? Allora come hanno fatto le zanzare brasiliane, non
infette, a trovare quelle poche persone polinesiane infette, a pungerle e a
infettarsi a loro volta, per poi diffondere l’infezione ad altre decine di
milioni di insetti in pochi mesi, in modo da pungere e infettare decine o
centinaia di milioni di persone in tutta l’America Latina? Il volume dell’epidemia e la sua diffusione
praticamente istantanea escludono la possibilità che l’infezione abbia avuto
origine da un viaggiatore straniero. Una zanzara che punge una persona non
costituisce un’epidemia. Se vogliamo avere una “diffusione esplosiva” di un virus
trasmesso dalle zanzare come lo ZIKA, che ha infettato milioni di persone in
pochissimo tempo, abbiamo bisogno di almeno decine di
milioni di zanzare, ma più ragionevolmente di centinaia di milioni. Questo è particolarmente vero quando le zanzare dovrebbero
infettare le enormi aree terrestri del Sud e del Centro America, dovendo anche
attraversare enormi aree spopolate. Non tutte le zanzare sono infette, non
tutte le zanzare infette troveranno qualcuno da pungere, non tutti saranno
morsi e non tutti saranno infettati. E la vita di una zanzara è davvero molto breve, circa dieci giorni.
Con
solo una manciata di persone infette, un’epidemia così diffusa è impossibile
con questo metodo di trasmissione. Il numero di viaggiatori è statisticamente
insignificante, quindi anche se tutti fossero stati punti molte volte da
insetti diversi, la totalità di questi insetti non avrebbe potuto a sua volta
mordere e infettare milioni di persone in 20 Paesi nel giro di pochi mesi,
soprattutto Paesi distanti molte migliaia di chilometri, considerando che le
zanzare non viaggiano.
E se una persona si è recata a Rio o a San Paolo per una partita di calcio,
come si spiega l’esplosione della malattia in una dozzina di altre città del
Brasile, più o meno nello stesso periodo? Come
si spiega la diffusione della malattia in Colombia e in una dozzina di altri
Paesi vicini, e a 8.000 km di distanza in Messico e a Porto Rico, poco dopo?
Anche se i viaggiatori infetti dal Brasile andassero in Messico, quanti
verrebbero punti da zanzare locali in grado di trasmettere il virus? Statisticamente zero, o giù di lì.
Milioni
di zanzare non possono pungere gli stessi dieci viaggiatori, infettarsi, poi
pungere milioni di altre persone e causare un’epidemia. Non c’è bisogno di
essere uno statistico per sapere che non è possibile. Se milioni di persone sono state infettate, devono
esserci state almeno molte decine di milioni di zanzare infette nell’area. Quindi, la domanda più
importante di tutta questa saga è: come hanno fatto almeno decine, e più
probabilmente centinaia, di milioni di insetti a infettarsi? Il virus non
esisteva in Brasile.
Le
zanzare autoctone non erano infette dallo ZIKA e avrebbero potuto infettarsi
solo pungendo milioni di persone infette, oppure avrebero potuto essere il risultato
di milioni di accoppiamenti con insetti infetti, ma da dove sarebbero venuti?
Pochi viaggiatori infetti non possono spiegare un’epidemia geografica così
massiccia nel giro di poche settimane, il che significa che un gran numero di zanzare infette deve essere stato
introdotto in quei luoghi. Non c’è altra
spiegazione possibile. E la Oxitec aveva disperso i suoi insetti
geneticamente modificati nel tentativo di controllare la popolazione di
insetti.
Zanzara Oxitec: Le zanzare di Oxitec
potrebbero ridurre le popolazioni locali. Nel 2015, l’azienda aveva pubblicato
un documento in cui dimostrava che il rilascio di zanzare geneticamente
modificate nello stato brasiliano di Bahia riduceva le Aedes aegypti selvatiche
di ben il 90 percento, tanto da prevenire le epidemie di dengue. Fonte
Secondo
la dichiarazione ufficiale dell’OMS, la ZIKA si sarebbe diffusa così
rapidamente per due motivi: uno, perché si trattava di una malattia nuova per
la regione e quindi la popolazione non aveva alcuna immunità, e due, perché la
ZIKA è trasmessa principalmente da una specie di zanzara nota come A. aegypti,
che vive in tutti i Paesi del Nord e del Sud America tranne in Canada e in
Cile. Queste affermazioni sono
deliberatamente fuorvianti e imperdonabilmente disoneste per ciò che non
dicono. La parte relativa alla mancanza di immunità è vera, ma questa mancanza
esiste solo perché, come ha sottolineato la stessa OMS, la ZIKA è una malattia
nuova per la regione, cioè non esisteva in Brasile o nell’America
centro-meridionale prima d’ora.
L’OMS ci dice che la malattia si è diffusa così rapidamente perché è trasmessa
da una specie di zanzara che esiste localmente, ma allora? Le zanzare domestiche non erano mai state infettate e
quindi non potevano essere responsabili della diffusione del virus. Il fatto che la specie di zanzara fosse la stessa era
una disinformazione irrilevante.
È
ovvio per qualsiasi persona pensante che l’intera storia inventata dall’OMS, e
così pesantemente sbandierata dai media, è semplicemente una grande menzogna,
quindi non è una sorpresa che la gente in tutti i Paesi stia speculando sulla
verità dietro questa favola.
La
faccia nascosta della Luna
È
in questo luogo dove, nel 1969, Neil Armstrong avrebbe fatto il suo “piccolo
passo per l’uomo, ma un gigantesco balzo per tutta l’umanità”. Fonte
Non
avevo intenzione di includere questo argomento nel mio elenco di false flag, ma
ci sono alcuni dettagli sull’allunaggio originale dell’Apollo che sono davvero
fastidiosi e meritano di essere discussi. Per i lettori che non ne fossero al
corrente, ci sono state continue speculazioni sul fatto che l’allunaggio
dell’Apollo 11 del 20 luglio 1969 non sia mai avvenuto e che le foto della NASA
dell’evento siano false. Molte delle foto sembrano effettivamente avere dei
problemi, uno dei quali è rappresentato da ombre che inspiegabilmente si
diramano in diverse direzioni, anche se la luna ha una sola fonte di luce principale e tutte le ombre
dovrebbero essere parallele.
Le ombre multiple possono essere create solo da potenti fonti di luce multiple.
Ci sono molte foto in cui l’intera area circostante è immersa in un’oscurità
nera, ma la bandiera americana e le parole “Stati Uniti” sono sempre
illuminate. C’è la bandiera americana che sventola nella brezza– su una luna che non ha aria, né atmosfera, né vento.
E
tutte le foto sono perfettamente a fuoco ed esposte, anche se avrebbero dovuto
essere state scattate da macchine fotografiche che non avevano meccanismi di
regolazione per il tempo di esposizione e nemmeno per la messa a fuoco e, dal
momento che le macchine fotografiche erano montate permanentemente sulle tute
spaziali, non c’era modo di sapere cosa si stesse effettivamente inquadrando.
In altre parole, impossibili da realizzare al di fuori
di uno studio.
Forse
le critiche e l’incredulità più pronunciate sono state generate dalle foto del
modulo lunare posato sulla superficie lunare. I due problemi principali erano
che (1) non c’era stato alcun riscaldamento del sito di atterraggio e (2) la
polvere della superficie sotto il lander lunare era completamente intatta. Il
primo problema era che il calore intenso dei razzi di atterraggio avrebbe
bruciato il sito di atterraggio fino a farlo diventare nero come l’asso di
picche, ma non c’era alcuna traccia di calore sotto il lander lunare. La sabbia
e la polvere avevano il loro colore normale. Il secondo problema è che l’alta
velocità dello scarico dei razzi avrebbe spazzato via qualsiasi polvere o
sabbia inconsistente, probabilmente fuori dall’orbita lunare e forse fino a
Marte, ma gli strati di suolo e polvere sotto il lander lunare [nelle foto]
sono chiaramente indisturbati. Entrambi i casi sono fisicamente impossibili nell’atterraggio reale di un
razzo.
Esaminate
la prima foto per vedere la totale assenza di prove di qualsiasi disturbo sulla
superficie sotto il lander lunare. Questa foto, e molte altre simili, erano
state pubblicate non appena erano iniziati i sospetti e le contestazioni. E,
per 45 anni, la NASA ha difeso queste foto,
spiegando stupidamente che i razzi di atterraggio non soffiano via la polvere
della superficie e i loro getti di gas non bruciano la superficie di
atterraggio. E se la NASA si fosse fermata lì, avrei
lasciato perdere questo argomento.
Ma,
nel 2011, la NASA aveva pubblicato una nuova serie di foto con l’intento
dichiarato di “mettere a tacere per sempre” l’incredulità sullo sbarco sulla
Luna. Ma, così facendo, ha peggiorato le cose. Le foto diffuse dalla NASA sono
apparentemente scattate dall’orbiter lunare e pretendono di mostrare i lander
lunari che riposano sulla superficie della luna – una prova che l’uomo sarebbe
davvero sbarcato sulla Luna. Ma guardate la seconda foto, una delle foto
ufficiali della NASA di questa serie, che mostra i siti di atterraggio
dell’Apollo e del Challenger. Nelle foto, il sito di atterraggio è l’area nera;
la chiazza bianca al centro è il lander lunare posato sulla superficie lunare.
Si noti che l’intero sito di atterraggio è nero come l’asso di picche, come ci
saremmo aspettati da sempre. Che cosa sta succedendo qui? Per 45 anni la NASA ha difeso le sue foto originali
per convincerci che i lander lunari non anneriscono il sito di atterraggio. Poi, come prova, ci offrono foto di siti di
atterraggio anneriti. Sembrerebbe che, da qualche parte, qualcuno stia
mentendo.
Questo,
unito agli altri evidenti problemi di illuminazione, di ombre, di “brezza”, ha
naturalmente portato molte persone alla convinzione che la NASA stesse
ovviamente mentendo sulle foto, e che quindi stesse coprendo – cosa? La
conclusione più comune era che, poiché le foto erano state ovviamente scattate
da professionisti in studio e quindi erano false, gli sbarchi sulla Luna forse
o probabilmente non sono mai avvenuti.
A
peggiorare le cose, è documentato che la moglie di Stanley Kubrick,
l’uomo che aveva realizzato “2001 – Odissea
nello spazio”, prima di morire, aveva confidato a
diversi media che suo marito era stato incaricato dalla NASA di produrre
scene fotografiche realistiche di allunaggi e astronauti sulla Luna. Sono
quindi le foto di Kubrick quelle pubblicate dalla NASA? È difficile capire cosa
pensare, ma l’unica teoria che sembra adattarsi ai fatti è che gli sbarchi
sulla Luna potrebbero essere stati reali, ma le foto originali della missione
Apollo erano falsi propagandistici realizzati in studio. È possibile che le autorità, desiderose di ottenere il
sostegno del pubblico nella loro corsa allo spazio con l’URSS, non potessero
permettersi un costoso fallimento nelle pubbliche relazioni, e quindi si siano
rivolti a Kubrick per delle foto simulate.
Come
epilogo di questo articolo, vale la pena notare che il satellite lunare cinese
ha fotografato ogni metro quadrato della superficie lunare. Le bandiere e gli
altri oggetti lasciati sulla Luna dopo gli sbarchi delle missioni Apollo
avrebbero dovuto essere visibili nelle foto scattate dal satellite cinese. Ma
non abbiamo una parola su questo, e vedo solo due possibilità. Uno: gli oggetti
appaiono nelle foto, ma la Cina non si è preoccupata di rilasciarle per non
dare un credito extra agli americani. Oppure, due, sulla Luna non c’erano
oggetti che apparissero nelle foto – il che significa che gli sbarchi non sono mai avvenuti – ma i cinesi hanno
deciso di ignorare l’argomento e permettere agli americani di salvare la
faccia. Mi piacerebbe conoscere la risposta
corretta a questa domanda.
Ecco
perché nascono le “teorie del complotto”.
*
Gli
scritti di Larry Romanoff sono stati tradotti in 32 lingue
e i suoi articoli sono stati pubblicati su più di 150
siti web di notizie e politica in lingua straniera in più di 30 paesi, oltre a
più di 100 piattaforme in lingua inglese. Larry Romanoff è un consulente
aziendale in pensione e un uomo d’affari. Ha
ricoperto posizioni dirigenziali senior in società di consulenza internazionali
e possedeva un’attività di import-export internazionale. È stato professore in
visita presso la Fudan University di Shanghai, presentando casi di studio in
affari internazionali a classi EMBA senior. Il signor Romanoff vive a Shanghai
e attualmente sta scrivendo una serie di dieci libri generalmente legati alla
Cina e all’Occidente. È uno degli autori che contribuiscono alla nuova
antologia di Cynthia McKinney “When China Sneezes”. (Chapt. 2 — Dealing with Demons).
Il suo archivio completo può essere visto
https://www.moonofshanghai.com/ e https://www.bluemoonofshanghai.com/
Può
essere contattato a: 2186604556@qq.com
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Fonte: bluemoonofshanghai
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01.11.2023
Scelto
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